E’ stato finalmente creato un farmaco che è capace di rallentare del 34% lo svuluppo del morbo di Alzheimer quando questo è ancora nella sua fase iniziale. Si tratta di un grandissimo risultato che potrebbe dare una svolta nei confronti di questa malattia grazie alla sua capacità di mantenere vive le cellule cerebrali. Attualmente la terapia va ad agire sulla sintomatologia della demenza aiutando le cellule del cervello morenti a recuperare il loro stato funzionale. Comunque si sta cercando di lavorare su una seconda molecola, detta solanezumab, che dovrebbe attaccare le proteine “deviate” che si formano nel cervello colpito appunto da Alzheimer. Già nel 2012 venne effettuata un primo test con questa molecola che portò a risultati del tutto fallimentari. In seguito però si pensò di rieffettuare i test prendendo in considerazione solo i pazienti con la malattia nel suo stato iniziale, ed è così che si è arrivato a questa fantastica conclusione. Negli ultimi anni la ricerca contro l’Alzheimer ha portato a numerose vittorie, quali la scoperta della causa scatenante, la messa a punto di ultrasuoni in grado di ripristinare la memoria e anche alcune terapie basate sull’alimentazione.