Primo caso documentato al mondo, tanto da guadagnarsi le pagine del New England Journal of Medicine, di un uomo che è morto a causa di un verme che gli ha «trasmesso» il cancro. L’ospite indesiderato è riuscito a sopravvivere all’interno dell’organismo del paziente colombiano di 41 anni grazie all’indebolimento del suo sistema immunitario, a causa di una preesistente infezione da Hiv. Il caso descritto sulla rivista scientifica e rimbalzato sulla stampa anglosassone ha sconcertato i medici perché non esistono studi noti di casi che abbiano «ereditato» cellule tumorali che si sono sviluppate da un parassita. Nell’organismo dell’uomo erano stati ritrovati tumori di oltre 4 centimetri nei polmoni e nel fegato. Ma dopo ulteriori analisi, è emerso che le cellule tumorali erano grandi un decimo rispetto alle cellule umane normali. Esami molecolare hanno poi scoperto elevati livelli di Dna di tenia all’interno di tali cellule. Purtroppo non si è fatto in tempo a curare il paziente, che è morto tre giorni dopo i risultati del test genetico. E’ uno dei casi clinici che hanno sconfortato la comunità scientifica, visto che non si era mai visto nulla del genere in anni di medicina e di ricerca scientifica.
Sempre un verme è stato protagonista di una singolare storia, stavolta a lieto fine: quella del 26enne Luis Ortiz, di Napa (California). Come riporta il «Telegraph», il giovane avvertiva sintomi molto pesanti, come giramenti di testa, nausea, finché non ha perso conoscenza. La madre lo ha portato all’ospedale, dove i medici hanno scoperto un verme nel suo cervello. Il neurochirurgo Soren Singel, che lo ha subito operato con successo, ha spiegato che sarebbero bastati pochi minuti in più, e Luis avrebbe potuto non farcela!