Che la situazione lavorativa in Italia oggi sia particolarmente difficile lo si era già capito ma nell’osservare tali immagini si rimane sempre basiti. Nel corso degli anni sono state pubblicate diverse leggi e norme che hanno permesso di regolare la nostra professione infermieristica e di farci diventare dei professionisti dell’assistenza infermieristica. Dopo aver visto come un infermiere era costretto a pulire il letto e le suppellettili durante il suo turno per la copertura di personale che ovviamente era assente, si è giunti a documentare un altro fatto degno di nota e che dovrebbe far riflettere tutti noi. L’immagine è stata presa all’ASL di Napoli e si può osservare e leggere chiaramente cosa è richiesto agli infermieri che vi lavorano.
Sulla questione, proprio di recente, il Tribunale di Cagliari si è espresso riguardo il demansionamento di un gruppo di infermieri nei seguenti termini: “L’utilizzazione dell’infermiere factotum ha, quindi, determinato, per effetto della sistematica confusione dei ruoli professionali, un gravissimo danno all’identità professionale sul luogo di lavoro e all’immagine: è di elementare evidenza, infatti, come la figura del “tuttofare” si ponga agli antipodi rispetto a quella propria del profilo professionale cui appartengono gli infermieri, così come è parimenti palese, secondo l’id quod plerumque accidit, che l’impossibilità di realizzarsi nel lavoro costituisca fonte di stress e frustrazione per ciascuno di essi, costretti da anni a subire una condotta datoriale illegittima e illegale nel senso anzidetto”.
Secondo il Tribunale il demansionamento e la dequalificazione determinano una vera e propria “mortificazione” del lavoratore, lesiva della sua dignità ma non solo: in questo modo si va a ledere anche l’immagine personale e quella professionale. Proprio per questi motivi questo tipo di comportamenti andrebbe ricercata e punita nei termini previsti dalla legge. La parola “eccezionale” viene trasformata in ordinario e gli infermieri si ritrovano a rivestire il ruolo di “tappabuchi” della sanità italiana.
I pazienti hanno diritto a ricevere un’assistenza adeguata ed è ancora più importante che l’infermiere la possa garantire, rifiutando di sostituirsi a tali figure e diventando, di fatto, un vero e proprio tuttofare e non un professionista della salute così come dovrebbe essere.