Un emendamento del Governo alla legge di stabilità punta a far partire le assunzioni di circa 6 mila tra medici e infermieri e OSS del Servizio Sanitario Nazionale. Per il 50% si tratta di stabilizzare, finalmente, i lavoratori precari. È una vera e propria iniezione di lavoratori necessaria per colmare i vuoti dovuti anche alle nuove normative sull’orario di lavoro dei medici e non solo, entrate in vigore da poche settimane.
Il nodo che rimane da sbrogliare per il Governo e per le Regioni è come colmare il tempo, diversi mesi, tra le procedure per i concorsi per le assunzioni e l’emergenza della carenza di medici e infermieri dopo l’applicazione dei nuovi orari di lavoro: “L’ipotesi su cui sta lavorando il Governo in queste ore, spiega Federico Gelli, responsabile sanità del Partito Democratico e componente della Commissione Affari sociali alla Camera, prevede di autorizzare le Regioni a procedere con assunzioni a tempo determinato per un periodo di 3-6 mesi, quello necessario per portare a termine il decreto stesso e permettere di effettuare le assunzioni necessarie attraverso i concorsi e gli avvisi pubblici”.
Si spera, quindi, che oltre ad avere un ricambio e una stabilizzazione dei lavoratori precari si riesca anche, finalmente, ad assumere oltre 2000 infermieri di cui l’Italia ha seriamente bisogno. Questo anche allo scopo di eliminare tutte quelle situazioni in cui l’infermiere stesso viene etichettato come un “tuttofare” dal momento che è costretto a svolgere delle azioni che non sono correlate al suo profilo professionale.