“Gli infermieri non possono essere considerati volontari e remunerati con il solo rimborso spese”. A stabilirlo, il Tar di Salerno, che con propria sentenza (VEDI) ha deciso di annullare il bando relativo al servizio di emergenza-urgenza del 118 nelle trenta postazioni della provincia di Avellino, accogliendo il ricorso che presentato della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, che riunisce 782 associazioni in tutta la Penisola.
La motivazione? “Le cifre inserite nel bando non potevano assolutamente coprire i costi relativi alla presenza di un infermiere e di un autista soccorritore all’interno dell’ambulanza”. Una pronuncia che può rappresentare un punto di svolta per quel che riguarda il fenomeno del lavoro nero, i finti rimborsi spese ed il logoramento degli infermieri impiegati nel servizio di urgenza- emergenza del 118 ma pagati come volontari. Nel caso di Avellino, parliamo di 150 infermieri dislocati in trenta postazioni, ma condizioni simili in Campania le vivono anche gli operatori 118 impiegati nei territori di Napoli, Salerno e Caserta.
La denuncia della Confederazione Nazionale delle Misericordie è stata molto chiara: “A bordo del mezzo, in maniera regolare, non ci va quasi nessuno. Perché se per gestire una postazione che deve garantire il servizio h24, l’Asl destina tra i seimila ed i dodicimila euro al mese, è chiaro che diventa impossibile per l’associazione assumere gli infermieri con contratti professionali”. Di conseguenza, secondo la Confederazione “un infermiere per arrotondare la paga mensile decide di lavorare come volontario presso il servizio di emergenza del 118 e di percepire un rimborso spese per l’attività svolta. A fine mese, riesce a mettersi da parte tra i 300 ed i 400 euro ma in una situazione di logoramento fisico, di lavoro nero, di opacità ”.
Figure come gli infermieri, dunque, devono essere considerate come professionali e non possono essere trattate come volontarie.
Recentemente, in controtendenza, l’Asl di Benevento ha stanziato 4 milioni di euro per il servizio di urgenza-emergenza del 118 e tutti gli infermieri ed il personale impiegato sono adeguatamente remunerati, secondo i contratti previsti. “La sentenza del Tar di Salerno crea un precedente importantissimo e l’augurio – conclude la Confederazione in una nota – è che in altre zone d’Italia vengano presi provvedimenti di questo genere, riconoscendo in tutto e per tutto il lavoro e la professionalità necessarie al servizio di emergenza con una retribuzione consona alle competenze».
Fonte: Ipasvi