La disponibilità di tecniche di ventilazione non invasive, cioè senza la necessità di sottoporre il paziente a intubazione oro-tracheale, risulta di fondamentale importanza per il primo trattamento dell’insufficienza respiratoria acuta o per tutte quelle situazioni di distress respiratorio in Terapia Intensiva.
In particolari situazioni tali metodiche sono in grado di migliorare e risolvere il quadro clinico; il fatto di poter risparmiare al paziente l’intubazione oro-tracheale e le sue possibili complicanze ha enormi vantaggi non solo in termini di salute ma anche di costi. Tali metodiche risultano di per se meno costose e riducono i tempi di degenza del paziente in letti di area intensiva.
Tra queste di particolare significato è la CPAP (Continuous Positive Airways Pressure) utilizzata con maschera facciale o con casco. In tale metodica di ventilazione il respiro è affidato totalmente al paziente e il supporto respiratorio serve a mantenere nelle vie aeree una pressione costantemente superiore a quella atmosferica (10-15 cm H2O).
La funzione della pressione positiva durante il respiro spontaneo è quella di aumentare il gradiente pressorio tra alveoli e pleura (pressione transpolmonare), vale a dire la pressione di distensione degli alveoli; questo comporta un aumento della capacità funzionale residua (CFR), che significa reclutamento di alveoli funzionalmente esclusi e/o maggior espansione di alveoli a scarsa resa funzionale.
Le due indicazioni fondamentali sono rappresentate dall’insufficienza respiratoria da edema polmonare acuto e dall’ARDS in fase iniziale, inoltre può essere applicata come terapia di routine preventiva nelle complicanze respiratorie post-operatorie e nelle atelectasie.
Caratteristiche del paziente
Per poter essere sottoposti a questa metodica sono necessarie:
- capacità respiratoria autonoma;
- coscienza integra;
- collaborazione;
- riflesso della tosse e della deglutizione conservati;
- valori di PaCO2 normali o bassi (da 35 a 45 mmHg).
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
- informare il paziente sulla motivazione, metodica e durata del trattamento per il raggiungimento degli obiettivi;
- aiutare il paziente ad assumere la posizione semiseduta aiutandosi con gli ausili disponibili;
- togliere eventuali accessori quali occhiali, orecchini, fermacapelli,e qualsiasi altro oggetto metallico
- scegliere la misura adeguata della maschera secondo le dimensioni del viso del paziente o scegliere il casco se prescritto dal medico ( la scelta adeguata garantirà una buona tenuta ermetica intorno al viso della persona )
- collegare il sistema già assemblato alla fonte di ossigeno.
Durante la terapia bisogna controllare:
- lo stato di coscienza del paziente;
- la saturazione d’ossigeno;
- segni di affaticamento quali : tachicardia,tachipnea, cefalea, ipertensione, sudorazione;
- la tenuta del casco e del pallone;
- l’appannamento del casco o senso di calore, dovuto a basso flusso,situazione pericolosa per la rirespirazione di CO2;
- se il paziente riferisce dolore al collo posizionare dell’ovatta all’interno del casco tra collo e anello del casco stesso;
- al paziente possono essere somministrati liquidi attraverso l’apposita valvola del casco;
- in caso di CPAP a maschera, controllare eventuali segni di decubito sul naso e sul viso e valutare se la misura è corretta per il viso del paziente;
- non eccedere mai nel tirare il reggimaschera perché una pressione troppo forte non corrisponde mai a una buona tenuta che si ottiene solo trovando e provando la maschera adatta a quel tipo di viso.
Fonte:Â www.terapiaintensiva.altervista.org