Assistenza al paziente portatore di tracheostomia

La tracheostomia è una procedura chirurgica che consiste nell’incisione della trachea a livello del 2-3° anello cartilagineo, mantenuta pervia da una cannula che permette il passaggio dell’aria, by-passando le vie aeree superiori. La tracheotomia può essere una condizione transitoria o permanente come per esempio in caso di laringectomia oppure in caso di dismorfismi gravi delle vie aeree superiori, in pazienti obesi o con alterazioni neurologiche, in caso di broncopneumopatia cronica ostruttiva oppure di lesioni spinali.
I compiti dell’OSS
La gestione della tracheostomia e delle rispettive cannule è di competenza infermieristica. L’OSS dovrà:

  1. Controllare che sia pulita e in ordine la zona della stomia ( compresa la piccola bavaglia che solitamente questi pazienti hanno davanti alla stomia);
  2. Invitare il paziente a lavarsi quotidianamente le mani e di evitare di metterle nella cannula per evitare infezioni.
  3. Segnalare ogni condizione che ponga il malato a rischio di soffocamento (collare che mantiene in sede la cannula troppo stretto, presenza di secrezioni che ostruiscono l’apertura della cannula e che potrebbero soffocare il paziente, specie se laringectomizzato, ecc..)
  4. Invitare il paziente a rimuovere da solo le secrezioni con la tosse, quando è possibile.
  5. Cercare di tranquillizzare e rassicurare il paziente che in genere ha paura di soffocare e di non essere in grado di chiamare aiuto.
  6. Mobilizzare il paziente: Prestare molta attenzione durante le manovre di mobilizzazione in modo che i raccordi del ventilatore non tengano in trazione la tracheostomia per evitare lesioni ai lembi della ferita. In genere, se non ci sono controindicazioni e i segni vitali sono stabili, si tiene sollevata la testiera del letto di 30-45 gradi, per facilitare la ventilazione, promuovere il drenaggio e prevenire la formazione di edema.
  7. Consigliare il paziente ad indossare indumenti che non ostacolino o blocchino il passaggio d’aria, attraverso la stomia, per esempio sono sconsigliati i maglioni a girocollo e a collo alto, come anche, gli indumenti con peli o che perdono fili.
  8. Assistere nell’alimentazione: la cannula tracheostomica è sempre un ostacolo alla deglutizione perché impedisce l’apertura dello sfintere esofageo superiore. Per aumentare l’efficacia della deglutizione e diminuire il rischio di aspirazioni durante i pasti, la cannula fenestrata deve essere chiusa con tappo o valvola. Se non è possibile alimentare il paziente per bocca, si ricorre alla nutrizione parenterale o enterale che viene effettuata attraverso un sondino naso-gastrico. L’OSS dovrà conoscere la dieta alimentare del paziente che è quasi sempre a base di preparati industriali, alimenti frullati oppure omogeneizzati fluidi.

Le parti principali della tracheostomia sono le seguenti:

  • la cannula, mantiene la tracheostomia pervia consentendo una normale respirazione. La parte curva del tubo è posizionata nella trachea, mentre la flangia è posta nella parte esterna.
  • la flangia, in genere di forma ortogonale, ha la funzione di mantenere la cannula nella posizione corretta evitando spostamenti accidentali durante i movimenti del capo e la deglutizione;
  • il mandrino, posto all’interno della cannula, serve per facilitarne l’introduzione rendendo la manovra atraumatica;
  • la controcannula, inserita dentro la cannula dopo il posizionamento, serve a mantenere la cannula pulita evitandone la rimozione durante la pulizia. I materiali impiegati nella costruzione delle cannule tracheostomiche sono l’argento, il nylon, il polivinilcloruro (PVC), il teflon e il silicone.

Le cannule metalliche sono utilizzate per le tracheostomie di lunga durata o permanenti. Hanno il vantaggio di poter essere personalizzate per quanto riguarda il diametro, la lunghezza e la curvatura.
 
Fonte: www.biancofrancesco.altervista.org