La coprocoltura è un indagine microbiologica che fornisce informazioni sulla presenza di microrganismi atipici delle feci.
Si tratta di microrganismi che non appartengono alla normale flora batterica intestinale e che possono essere causa di processi infettivi del tratto gastroenterico. Necessaria evidenza di una diarrea acuta, di una diarrea improvvisa, di una diarrea persistente. In genere si considera diarrea di tipo infettivo, quando vengono emesse almeno cinque scariche nell’arco di una giornata o almeno tre scariche al giorno per tre giorni consecutivi. Nei protocolli di routine si ricercano Salmonella,Shigella e Capylobacter.
Altre ricerche devono essere specificate , la decisione di quali microrganismi cercare è guidata dal quadro clinico o da motivazioni epidemiologiche. Le indagini microbiologiche su campioni di feci sono sempre “mirate”. Il medico in genere consiglia effettuare il prelievo in fase di acuzie clinica infatti secondo alcuni autori le feci formate costituiscono materiale non idoneo per la ricerca di batteri responsabili di enterite.
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Materiale occorrente :
Il materiale necessario per l’applicazione della procedura è:
· Apposito contenitore pulito (non è necessario sterile) con nome , cognome, unità operativa, data.-
· Guanti monouso non sterili, telini impermeabili, sovracamice, mascherina.
· Abbassalingua sterile. (se non già presenti nel contenitore).
· Padella.
· Carta igienica.
· Materiale per eventuale toilette genitale.
· Richiesta batteriologica.
· Contenitore per i rifiuti.
Tecnica di esecuzione:
Dopo aver avuto indicazione dell’infermiere, informare il paziente sulle modalità di raccolta, poiché un informazione accurata facilita la collaborazione dello stesso e, a sua volta , la raccolta corretta del campione. Chiedergli di suonare il campanello quando ha bisogno di defecare.
- Garantire la privacy del paziente.
- Lavaggio sociale delle mani e indossare i guanti monouso, (se indicati sovracamice e mascherina ).
- Preparare l’apposito contenitore, apponendo sull’etichetta data e nome e cognome della persona o etichetta con codice a barre della persona;
- Chiedere alla persona di urinare prima di procedere alla raccolta del campione di feci. Il campione infatti non deve essere contaminato con l’urina poiché può falsare i risultati del test.
- Invitare la persona a evacuare ricordandole di non buttare la carta igienica nella padella  ( o nel contenitore).La carta contamina il campione.
- Aprire il contenitore. Per assicurare la riuscita dell’esame devono essere evitate tutte le possibilità di contaminazione del medesimo.
- Raccogliere un campione di feci attenendosi rigorosamente alle indicazioni dell’infermiere. In genere si preleva il campione in almeno tre punti diversi e inserito nell’apposito contenitore e rimettere il coperchio. Non agitare il campione.
- Lavare e disinfettare la padella nel lava padelle.
- Se necessario effettuare la toilette genitale.
- Eliminare il materiale negli appositi contenitori dei rifiuti
- Togliere i guanti.
- Lavarsi le mani.
- Riordinare l’unità del paziente.
- Annotare il prelievo del campione sulla grafica o dove preposto.
- Provvedere prontamente alla consegna al laboratorio di analisi , unitamente alla richiesta medica o all’apposita modulistica o conservare secondo le indicazioni del laboratorio di analisi.
Trasmissioni:
· Effettuazione della prestazione e l’ora.
· Caratteristiche delle feci.
Importante:
· Non prelevare il campione se il paziente è ancora posizionato sulla padella.
· Rispettare la privacy e il pudore del paziente.
· Spiegare bene al paziente la prestazione.Evitare di assumere atteggiamenti o espressioni di disgusto
· Se, prima della consegna al laboratorio, passano più di 2 ore, il recipiente deve essere tenuto nell’apposito frigorifero, oppure le feci devono essere introdotte nella apposita provetta con conservante in cui possono essere mantenute a temperatura ambiente. Comunque il campione non può essere conservato oltre le 24 ore.
Fonte:Â www.biancofrancesco.altervista.org