Nel 2006, l’agenzia sanitaria NCEPOD (National Confidential Enquiry into Patient Outcome and Death) britannica ha prodotto un rapporto su 226 ospedali inglesi da cui emergeva che, a causa di situazioni assistenziali inadeguate, il 66% dei ricoverati in degenza ordinaria con funzioni vitali instabili attendeva oltre 12 ore prima di essere trasferito in reparti di terapia intensiva. Uno studio più recente (2012), pubblicato su BMJ Quality Safety, ha rilevato, su un campione casuale di 1.000 adulti deceduti nel 2009 in 10 ospedali inglesi, che il 5,2% di questi avrebbe avuto oltre il 50% di probabilità di sopravvivenza se non si fossero verificate carenze e intempestività nel soccorrere improvvisi aggravamenti. Estrapolando i dati su tutto il territorio britannico, viene anche stimato che un numero di decessi compreso fra 8.700 e 15.000 sarebbe stato evitato se le procedure di sorveglianza fossero state tempestive. L’analisi del problema ha condotto a revisionare i modelli in uso di sorveglianza atti a identificare tempestivamente i pazienti le cui condizioni fisiologiche potrebbero rapidamente precipitare; a tale scopo erano, infatti, state prodotte molte versioni (oltre 100) di un semplice strumento di controllo delle funzioni vitali, il cosiddetto Early Warning Score (EWS), da cui derivare un valore numerico indicativo del rischio di cascata di eventi avversi. Riconoscendo la validità del principio, il Servizio Sanitario Nazionale britannico ha promosso la stesura di un EWS uniforme per tutta la nazione, da implementare in tutti i servizi di assistenza. La versione finale, prodotta dal Royal College of Physicians nel luglio 2012, è il National Early Warning Score (NEWS), che viene qui di seguito riportato dopo traduzione e adattamento. Il principio di base di EWS è la raccolta di parametri fisici di usuale e facile riscontro in una scala a punteggio che consenta una veloce e condivisa valutazione dello stato clinico sia ai sanitari e sia a coloro che accudiscono gli infermi, dopo adeguata formazione. Negli ospedali essa può consentire di: • cogliere il deterioramento delle funzioni fisiologiche prima che i guasti precipitino a cascata; • definire l’intensità di cura necessaria, fornendo indicazioni precise per la frequenza e la tipologia dell’assistenza nelle sezioni di degenza. Nel territorio, i valori numerici espressi dal NEWS forniscono una chiara indicazione del livello di gravità e aiutano a individuare il cut-off per l’invio al dipartimento di emergenza e urgenza. In generale, il punteggio NEWS fornisce uno standard di riferimento universale per la valutazione del decorso clinico, con le sole eccezioni della casistica pediatrica e ostetrica e delle cure di fine vita.
Una commissione del Royal College of Physicians (RCP) è stata investita del mandato di sviluppare e redigere un Early Warning Score nazionale (NEWS) valido in tutti i servizi assistenziali, sulla cui base formulare indirizzi appropriati in merito alle competenze e all’ambiente di cura necessari. Il NEWS, come tutti i sistemi EWS, si fonda su sei misurazioni di parametri fisiologici normalmente effettuate:
- frequenza del respiro;
- saturazione d’ossigeno;
- temperatura corporea;
- pressione sistolica;
- frequenza cardiaca;
- stato di coscienza.
Ciascun parametro è graduato in livelli, a ciascuno dei quali è attribuito un valore numerico. La somma dei valori numerici fornisce la misura dello scostamento dalla fisiologia normale. Lo score è maggiorato nei casi in cui sia necessaria l’ossigeno terapia.
Il punteggio è determinato da 7 parametri complessivi, 6 fisiologici (frequenza del respiro, saturazione d’ossigeno, temperatura corporea, pressione sistolica, frequenza del polso, livello di coscienza) + l’eventuale ossigeno-terapia. A ciascuno dei 6 parametri fisiologici NEWS attribuisce un punteggio che ne riflette la compromissione. I 6 punteggi devono essere sommati e, nel caso sia necessaria l’ossigenoterapia, deve essere aggiunto il punteggio di 2.
Il punteggio NEWS fornisce 3 livelli di allerta clinica:
- basso: punteggio da 1 a 4;
- medio: punteggio da 5 a 6, oppure un punteggio pari a 3 per un singolo parametro che significa la variazione estrema di quel parametro e viene segnalato in “rosso” della carta di osservazione;
- alto: punteggio ≥7.
I livelli di allerta modulano l’urgenza della risposta clinica e il livello di competenza professionale dei soccorsi:
- per il livello di allerta basso è sufficiente la valutazione del personale infermieristico cui compete di valutare se sia necessaria una frequenza maggiore di controlli e/o un intervento clinico supplementare;
- per il livello di allerta medio è necessaria la valutazione medica urgente (per eventuale modificazione della cura o affidamento a un reparto intensivo);
- per il livello di allerta alto, che è da considerarsi un’emergenza, può essere necessaria una competenza rianimatoria e l’eventuale trasferimento a una sezione di degenza subintensiva o intensiva.
La frequenza dei controlli clinici è funzione della gravità; ogni nuovo controllo deve essere registrato. Il punteggio 0 richiede la frequenza minima di monitoraggio, ogni 12 ore. Per il punteggio da 1 a 4 la frequenza di controllo deve essere ogni 4-6 ore, a meno che non ci siano indicazioni cliniche diverse. Per un punteggio da 5 a 6 o per un punteggio “rosso”, la frequenza dei controlli deve essere almeno oraria e deve essere mantenuta fino a eventuale revisione. Per gravità ≥7 le funzioni vitali devono essere monitorate in continuo.
Fonte: www.regione.toscana.it