Le norme anti-fumo funzionano. Da quando sono state introdotte, nel mondo la salute dei bambini è migliorata notevolmente. E si è ridotto anche il numero dei parti prematuri. A indicarlo è una ricerca pubblicata su Lancet Public Health e realizzata da ricercatori della University of Edinburgh (Regno Unito) e dell’Erasmus University Medical Centre (Olanda): «Si tratta di una conferma dell’efficacia delle normative vigenti in molti Paesi del mondo per la tutela della salute dei bambini, in primo luogo, ma anche degli adulti. Sono uno strumento importante per il contrasto al fumo di sigaretta e anche per indurre sempre più persone a smettere di fumare», aggiunge la dottoressa Licia Siracusano, oncologa e referente del Centro Antifumo di Humanitas Cancer Center.
Meno accessi in ospedale
I ricercatori hanno condotto una meta-analisi su quarantuno studi riferiti a popolazioni di America del Nord, Europa e Cina dove le politiche per il controllo del tabacco sono state introdotte nei decenni scorsi. Gli studi avevano analizzato dati relativi a cinquantasette milioni di nascite e a 2,7 milioni di accessi in ospedale.
È emerso che il numero dei bambini che hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere per le infezioni alle alte vie aeree è diminuito di oltre il 18% da quando queste leggi sono diventate vigenti. Oltre a questo è stata registrata anche una riduzione di poco meno del 10% del numero di attacchi di asma riferiti e infine una riduzione del numero dei parti pretermine pari al 4%.
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