“Al Noa è talmente tutto sotto controllo, come ha dichiarato la direttrice del dipartimento infermieristico Usl Toscana Nord Ovest, Chiara Pini, che anche le 33 richieste di trasferimento presentate da infermieri e personale Oss dell’area medica devono essere precedenti alla creazione dell’Ospedale delle Apuane”. Usa una punta di sarcasmo il segretario provinciale della Uil Fpl Massa-Carrara, Claudio Salvadori, dopo aver appreso dai delegati di settore che in fuga dal Noa non ci sono soltanto gli infermieri di sala operatoria, destinati a diventare ‘tuttologi’ a servizio di tutti i reparti dell’ospedale, ma pure infermieri e personale sanitario dell’area medica dell’ospedale.
“Speriamo che la dirigenza Asl non abbia intenzione di minimizzare la situazione anche in questo caso. E’ evidente, e l’azienda non può continuare a negarlo, che qualcosa non va nel clima interno della nuova struttura di via Mattei e noi individuiamo la principale responsabilità nell’organizzazione totalmente deficitaria da parte dei responsabili di settore. Lo abbiamo detto più volte: la situazione va presa in mano il prima possibile, in maniera trasparente sia per quanto riguarda le richieste di mobilità sia per alcune assegnazioni che, francamente, ci risultano alquanto incomprensibili. Le 33 richieste di trasferimento protocollate anche in area medica sono un campanello d’allarme che bisogna ascoltare e a cui bisogna dare risposte”.
Salvadori ricorda inoltre che si entra nella vera fase ‘calda’ per la sanità locale, in particolare quella apuana, quando il numero degli abitanti in pratica quantomeno raddoppia su tutta la provincia per i flussi turistici che coprono soprattutto la costa ma pure l’entroterra. “E’ proprio ora che bisogna accelerare e fare più incontri con i sindacati, aumentare i confronti fra le organizzazioni sindacali e l’azienda su alcuni punti specifici così da affrontare le problematiche per tempo e prima che scoppi il ‘caso estate’. Bisogna valutare come far funzionare il Pronto soccorso, gestire le ferie e le sostituzioni, al di là delle parole e dei progetti, belli sulla carta ma inapplicabili, almeno a stretto giro di boa. I tanti trasferimenti richiesti sono l’evidente sintomo che qualcosa non va, una spia che l’azienda deve affrontare da subito al tavolo con i sindacati. Inoltre – conclude il segretario Uil Fpl – non abbiamo ricevuto ancora nulla di concreto per quanto riguarda le richieste di pensionamento ai distretti e restiamo in attesa di risposte anche sulla Lunigiana. Lì bisogna affrontare il problema della sala operatoria e il servizio ostetriche ma non è stato ancora convocato nessun tavolo a livello locale. Quelli di area vasta sono importanti ma non risolvono i problemi territoriali, si parla di cose a più ampio respiro con tempi di risoluzione diversi mentre noi dobbiamo affrontare le criticità a breve termine”.
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