Torino, minacce ad un Infermiere: "Ti ammazzo, ti aspetto fuori con i miei compari"

È il 28 luglio dello scorso anno quando il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche di Torino, presenta un esposto alla Procura di Ivrea per denunciare le sempre più frequenti aggressioni subite «dal personale dipendente dell’Asl To4». Nel documento, giunto sulla scrivania del procuratore Giuseppe Ferrando, si punta il dito contro «l’assenza di misure di sicurezza presso l’ospedale di Ciriè, e in particolare in pronto soccorso». L’8 febbraio di quest’anno lo stesso Nursind trasmette alla magistratura eporediese un’integrazione all’esposto, in seguito alle aggressioni subite da altri tre infermieri. «Come già segnalato in passato — si legge nel nuovo documento preparato dal sindacato e consegnato alla Procura —, la Direzione generale e i responsabili dell’ospedale di Ciriè sono stati numerose volte informati della totale assenza di sicurezza nella stessa struttura». Il grido d’allarme del sindacato sarebbe rimasto però inascoltato. «So dove vi cambiate, dove lavorate e dove avete le macchine. So come raggiungervi». E ancora: «Ti aspetto fuori con i miei compari. Ti ammazzo». Sono le minacce che un paziente avrebbe indirizzato a uno dei tre infermieri aggrediti nei primi giorni del febbraio di quest’anno. L’uomo avrebbe afferrato per il collo uno dei tre dipendenti dell’ospedale e durante la colluttazione gli avrebbe provocato una contusione al polso.

«Sono seriamente preoccupato per la mia incolumità e per quella dei colleghi — si legge nella denuncia che l’infermiere ha presentato ai carabinieri subito dopo l’episodio —. Quel paziente conosce il luogo dove noi ci cambiamo, per questo abbiamo chiesto più volte alla Direzione di consentirci di farlo in un altro luogo. Siamo preoccupati perché non possiamo chiudere a chiave la porta, ma al momento non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta». La preoccupazione per la propria incolumità fisica emerge con forza anche dalla lettura delle denunce presentate ai carabinieri di Ciriè dagli altri infermieri che sono stati costretti a subire un’aggressione sul posto di lavoro. Uno di loro parla di «raptus di follia» da parte dell’aggressore di turno, il terzo infermiere sottolinea invece la facilità con cui è possibile raggiungere i locali dell’Asl To4 ed evidenzia la totale assenza di quelle misure di sicurezza che dovrebbero permettere «agli operatori sanitari» di svolgere la professione in piena serenità. Si ribadisce, insomma, «la totale assenza di sicurezza nella struttura in cui lavoriamo tutti i giorni». Le denunce presentate al procuratore Ferrando sono finite nel frattempo in un fascicolo d’inchiesta. Ora toccherà alla magistratura provare a far luce sulla presunta assenza di sicurezza in ospedale.

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