Disastro a Genova dove poco prima di mezzogiorno di martedì 14 agosto: è crollato un pezzo del ponte dell’autostrada A10. È il ponte Morandi, che attraversa il fiume Polcevera. Le prime foto diffuse mostrano un crollo esteso e le macerie finite sopra le case. In Liguria ci sono forti piogge, e la Protezione Civile aveva dichiarato l’allerta arancione dopo le precipitazioni della notte.
Si parla di decine di vittime e di diversi feriti in codice rosso. Tra le vittime ci sarebbe anche un bambino. I vigili del fuoco stanno cercando di liberare automobilisti intrappolati nelle auto dopo la caduta e nel pomeriggio di martedì hanno tratto in salvo 4 persone. Da Bergamo sono partite alcune squadre dei vigili del fuoco.
L’Ordine degli Infermieri di Genova alle 13 ha diramato un appello a tutti gli infermieri a recarsi immediatamente nell’ospedale in cui lavorano, per poter far fronte all’emergenza e incrementare il personale. Molti dei nostri colleghi hanno deciso di abbandonare le proprie ferie per rientrare a dare una grossa mano in un momento così tragico. Storie che ci fanno riflettere, storie di persone comuni che si dedicano ad una giusta causa.
Diverse squadre dei vigili e ambulanze sono presenti sul posto e stanno già operando. La protezione civile ha messo a disposizione il numero verde 800 640 771.
Tra le testimonianze quella di un uomo che era sul ponte della A10 crollato questa mattina a Genova. «Ho visto la strada crollare davanti a me». È quasi l’unica cosa che ricorda della situazione drammatica, «da film» dice lui, in cui è rimasto coinvolto. Non ricorda il fulmine vicino al ponte che invece segnalano altri, anche se pare non aver avuto effetti diretta sul crollo della struttura.