Lutto in Versilia: ci lascia una collega di soli 52 anni

Lutto all’Asl: amici e colleghi piangono la scomparsa di Serenella Amadeo, infermiera 52enne e storica colonna dell’assistenza sanitaria sul territorio. Da circa un anno lottava contro un male feroce che non le ha dato scampo: è spirata nel pomeriggio di martedì. Lasciando una figlia di 10 anni e il marito Luigi Credidio, medico all’ospedale Versilia e sua volta punto di riferimento del reparto di medicina generale dove lavora da anni.
La notizia della scomparsa di Serenella, nata a Viareggio ma da tempo residente a Massarosa, si è diffusa rapidamente tra i colleghi dell’Asl. Che hanno immediatamente fatto sentire la propria vicinanza alla famiglia della donna.
«Lo abbiamo fatto personalmente – fanno sapere i dottori del reparto di medicina del Versilia – e contribuendo a una raccolta fondi destinata alla nostra ematologia, come da volontà del nostro collega». I funerali sono stati celebrati ieri nella chiesa di Massarosa.
Serenella, raccontano tutti, era «una persona perbene, di valore». Una definizione che vale così tanto, oggi forse più di prima. Una persona che percepiva il proprio lavoro come sempre dovrebbe essere: con serietà, professionalità e amore per il proprio mestiere. A maggior ragione quando rappresenti l’amministrazione pubblica e in particolare l’Asl, l’assistenza sanitaria, non puoi permetterti di disonorare la divisa che porti. Così come il marito, in servizio in Versilia già dai tempi dell’ospedale Tabarracci, la militanza di Serenella Amadeo nella sanità versiliese risaliva all’inizio degli anni Novanta. Oltre 26 anni passati soprattutto in quello che è l’anello di congiunzione tra l’ospedale e il territorio, cioè i distretti sanitari. O Case della salute come si chiamano adesso.
«Serenella – ricorda con affetto Fabio Michelotti, storico responsabile territoriale dell’Asl che ha lavorato con lei a stretto contatto – era impegnata nella cosiddetta continuità assistenziale, soprattutto degli anziani, tra l’ospedale e i distretti. Un impegno che ha portato avanti prima all’ex ospedale Tabarracci e poi nei distretti di Camaiore e Massarosa, tramite il Punto unico di accesso. Da tempo non era più al lavoro con noi, ma era sempre nei nostri pensieri. Per le sue capacità professionali, umane e di relazione con gli altri. Che la facevano stimare sia dai colleghi che dai pazienti». Anche per la passione che metteva nella propria attività quotidiana.
Tanti anche gli omaggi su Facebook, in particolare dopo un post di addio pubblicato da Daniele Taccola, collega in medicina del dottor Credidio. Un post che parte da un’immagine suggestiva, quella di un tramonto, che stordisce per bellezza e malinconia. E che ti fa pensare a tutto: alla vita, agli affetti, a cosa bisogna fare per uscire da dolori del genere. Di sicuro i medici, e tutti coloro che lavorano all’Asl e che conoscevano Serenella e la sua famiglia, si stringono e si stringeranno ancora di più attorno a chi in questo momento ha perso una moglie, una madre, un’amica.
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