“Ognuno di noi, ad un certo punto della vita, cerca di fare uno scatto, di voltare pagina e di costruire qualcosa di nuovo. Allo stesso tempo, cerca anche di inseguire il desiderio di fare qualcosa per gli altri, di rendersi utile e fare quindi la differenza”. Sono parole di Marco Lucia, 29 anni, residente a Berlino, nonché protagonista del prossimo incontro di Artemisia, rete di supporto per i diversamente abili italiani e italo-tedeschi e per le loro famiglie che a partire dal 4 settembre ripropone i suoi incontri a tema.
In questo incontro Marco racconterà la sua esperienza personale e spiegherà come questa si sia, inaspettatamente, evoluta nel campo socio-sanitario. Descriverà inoltre le difficoltà che ha incontrato nel suo percorso di integrazione a Berlino e parlerà di come queste si siano poi trasformate in opportunità di crescita personale a lavorativa.
Fornirà quindi informazioni su come sia possibile l’accesso al mondo lavorativo legato all’assistenza sociale e alla cura delle persone diversamente abili, illustrando il suo percorso di formazione e delineando una sua giornata lavorativa “tipo”. Il tutto per descrivere al meglio i compiti, le competenze e le conoscenze necessarie per poter svolgere questo tipo di professione, molto richiesta sul territorio berlinese.
Stiamo parlando più tecnicamente della figura dell’operatore socio-sanitario, (Assistent Pflege in tedesco), supporto infermieristico presente nelle strutture pubbliche e private. Attraverso il suo dettagliato racconto, Marco parlerà anche di come il suo lavoro lo abbia reso migliore e più sensibile alle problematiche delle persone diversamente abili
Il lavoro degli assistenti socialidomiciliari e socio-sanitari in Germania è molto richiesto ed esistono tante possibilità di inserimento, a vari livelli. In Germania 2,6 milioni di persone necessitano infatti di assistenza socio-sanitaria. Questo numero di persone è destinato ad aumentare nei prossimi 15 anni e si ritiene si arriverà a circa 3,5 milioni di persone bisognose di assistenza, nell’anno 2030.
Alcuni assistenti sono semplicemente degli accompagnatori, che, con le loro prestazioni, agevolano la partecipazione alla vita sociale delle persone diversamente abili, che altrimenti rimarrebbero isolate nelle loro case. Quindi, oltre ad essere un sollievo per le famiglie, queste figure garantiscono il diritto delle persone diversamente abili a vivere una vita socialmente piena e gratificante.
Altro lavoro è quello che viene svolto nei centri di residenza dove sono ospitate persone con disabilità gravi, oppure nelle case-famiglia, in cui spesso l’assistente è solo una guida a tutte le attività quotidiane che le persone devono svolgere.
Ci sono poi tante associazioni che organizzano attività legate al tempo libero e in cui possono lavorare persone che saranno poi accompagnatori di gruppi per visite a musei, concerti, spettacoli al cinema, gite brevi, mentre altre associazioni organizzano viaggi, per ragazzi ed adulti diversamente abili, anche al di fuori della Germania.
In questo mondo assai variegato, trovare una collocazione non è difficile, basta avere la volontà di lavorare in questo campo e la flessibilità necessaria per “personalizzare” il proprio intervento, anche apportando idee innovative.
Per svolgere le mansioni di cui si è parlato finora, in Germania servono mediamente due anni di formazione presso varie strutture sanitarie, come ospedali, case di cura etc.. I requisiti per essere ammessi sono di solito l’idoneità fisica, aver compiuto i 17 anni di età e l’aver frequentato la scuola superiore. In alcuni casi si inizia a studiare al liceo e successivamente presso la scuola professionale.
Durante la formazione gli studenti ricevono uno stipendio mensile che può essere di circa 650 euro lordi per il primo anno e 730 euro lordi per il secondo. La formazione si conclude con un esame di Stato che conferisce il titolo professionale di Assistente di Cura, che dal 2007 sostituisce tutti i vecchi titoli.
Tutti coloro che hanno una invalidità permanente, o soltanto temporanea, a causa di un incidente o per l’insorgere di una malattia, vengono considerate persone bisognose di cure e possono o alloggiare in residenze stabili oppure essere assistiti nel proprio domicilio. L’obiettivo di Artemisia, dunque, è anche quello di portare in Germania l’esperienza italiana sull’inclusione scolastica e di focalizzare l’attenzione su diritti che sono stati legittimati, ma che devono ancora essere ampiamente applicati. Si perseguirà questo obiettivo anche attraverso seminari e convegni che l’associazione intende organizzare in futuro, ma per i quali avrà bisogno della partecipazione e della collaborazione di insegnanti e personale qualificato.
Questo è intanto l’evento fb ufficiale dell’incontro del 4 settembre.
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