«Mi aiuta ad alzarmi il mattino e a continuare la mia giornata». Anna Parisi sintetizza così l’importanza della cannabis terapeutica che da un paio di anni assume una volta al dì in gocce, insieme a una caterva di altre medicine. «Ne devo prendere così tante quando mi sveglio che ormai non faccio più colazione, mi sento già piena». Anna, 55 anni, è un’infermiera. Lavora all’ospedale Manzoni di Lecco da quando si è diplomata.
La lotta a due malattie subdole e dolorose
La donna è affetta da due gravi malattie, la fibromialgia, una patologia subdola, tanto dolorosa quanto difficile da diagnosticare e l’artrite psoriasica, in Italia quasi 60mila pazienti. Il preparato galenico a base di cannabis che le prescrive da tempo il suo medico e che una farmacia di Sesto San Giovanni le prepara (a Lecco non ci sono farmacie che si occupano di questo servizio) le consente di sopportare i dolori. Ma fino ad oggi la donna ha dovuto sborsare 300 euro al mese per riuscire a stare in piedi
La svolta
Ora grazie a un provvedimento di Regione Lombardia l’infermiera del Manzoni potrà curarsi a casa senza dover rischiare di indebitarsi. La giunta Fontana ha infatti di dare l’ok alle cure a base di cannabis terapeutica sia in ospedale che a domicilio e a costo zero per i pazienti.
Fonte