Infermiera del Celio denuncia:"Io violentata in pieno giorno"

La vittima lavora nell’ospedale San Giovanni, l’aggressione in una strada sabato scorso. La quarantenne ha anche contusioni alla testa. La polizia intervenuta su richiesta dei medici del nosocomio dove la donna svolge la sua attività.

È arrivata in ospedale sconvolta e con ferite alla testa. Vittima forse di un’aggressione a sfondo sessuale. Ancora una volta il San Giovanni al centro di una vicenda che vede come vittima una donna. Dopo la cinquantenne stuprata da un romeno mercoledì notte in un ristorante in via Agostino Depretis accanto al ministero dell’Interno, la polizia indaga ora su un altra sospetta violenza, denunciata sabato mattina da un’infermiera quarantenne in servizio nello stesso nosocomio. Sulla storia c’è il massimo riserbo, bisogna ancora fare chiarezza su alcuni punti e attendere i necessari riscontri. Gli investigatori si sono comunque subito recati al pronto soccorso del San Giovanni per ascoltare con tutte le cautele possibili la quarantenne, che è stata ricoverata in osservazione anche per le contusioni al capo.

A richiedere l’intervento dei poliziotti sono stati i medici dell’ospedale dopo che la dipendente si era presentata poco prima di mezzogiorno in condizioni preoccupanti, raccontando di essere stata violentata. Abusi che si sarebbero peraltro consumati a poca distanza dal San Giovanni, nei pressi dell’altro nosocomio di zona, quello militare del Celio. Non è chiaro se l’infermiera avesse parcheggiato lì la sua auto per recarsi al lavoro quando è stata aggredita, forse da più persone. Una versione dei fatti che i poliziotti stanno esaminando per ricostruire cosa possa essere effettivamente accaduto in pieno giorno e a due passi dal Colosseo. E non si esclude che, in attesa di un referto medico definitivo, la quarantenne venga ascoltata di nuovo dalla polizia. Nei confronti della donna sarebbe comunque scattato il protocollo anti-violenza previsto in casi come questi, adottato anche a protezione della volontaria-badante soccorsa dai poliziotti di guardia al Viminale nella notte fra mercoledì e giovedì scorsi.

In quel caso grazie alla denuncia della cinquantenne gli investigatori della Squadra mobile si sono subito mossi e hanno rintracciato in poche ore il suo aggressore, Damian Danut Suli, un pregiudicato romeno di 37 anni scovato nella baraccopoli sotto la Panoramica di Monte Mario. Adesso è partita una nuova indagine che richiederà altri accertamenti per capire cosa sia davvero accaduto vicino al luogo di lavoro della vittima. Dove da sabato, anche dopo l’altro caso di violenza sessuale della settimana scorsa, non si parla d’altro.

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