Infarto in aereo: salvata da 3 Infermieri che erano a bordo

Tre infermieri toscani hanno soccorso e salvato una signora anziana colpita da un infarto sul volo Londra-Pisa lo scorso 29 settembre. La notizia non è passata inosservata all’Ordine delle professioni infermieristiche di Firenze e Pistoia che, dopo alcuni giorni di telefonate, è riuscito a ricostruirne l’identità. Due di loro sono iscritti di Opi Firenze-Pistoia: Marco Tapinassi residente a Firenze, infermiere della Ausl Toscana Centro, operativo all’ospedale di Santa Maria Nuova e Lorisa Katrainfermiera ventiquattrenne residente a Prato, che lavora in un istituto riabilitativo privato a Firenze. Insieme a loro ha operato sul volo anche Andrea Rachele Gramegna dell’Opi di Massa Carrara.
“Faccio questo lavoro da due anni e non mi era mai capitato di soccorrere qualcuno in una circostanza così eccezionale come il volo in aereo – ha detto Lorisa Katra -. A un certo punto il personale di volo ha chiesto aiuto perché c’era una persona che non si sentiva bene e, con gli altri due infermieri a bordo, siamo intervenuti immediatamente. La signora era ancora cosciente ma presentava i sintomi tipici di un infarto: sudorazione algida, nausea, vomito. Non avevamo strumenti per misurare la saturazione o altri parametri, quindi abbiamo preso la frequenza cardiaca dal polso e verificato che era accelerata. A quel punto – prosegue l’infermiera – ci siamo consultati tra noi e abbiamo deciso di richiedere un atterraggio di emergenza perché la situazione era critica. Mentre tutto ciò avveniva abbiamo assistito la signora somministrandole ossigeno perché non riusciva a respirare bene e l’abbiamo aiutata anche a gestire la nausea. Poi, una volta atterrati, sono arrivati i soccorsi. I medici che sono subentrati hanno concordato con il nostro soccorso base e le hanno somministrato i primi farmaci”.
Lorisa Katra è contenta di essere stata utile in una situazione come questa e sottolinea anche quanto sia importante essere addestrati e sapere aiutare le persone in questa situazione. «Il mio è un lavoro che ti porta sempre dietro, ovunque tu vada – ha detto l’infermiera -. Abbiamo solo fatto il nostro dovere e sono contenta che sia servito a salvare una vita».
Al nostro giornale invece Andrea Rachele Gramegna aveva raccontato l’esperienza dal suo punto di vista: “Ero sul volo che da Londra atterrava a Pisa quando una passeggera si è sentita male. Non c’erano medici e così mi è sembrato normale andare in suo soccorso, con me c’erano due colleghi, non ci conoscevamo. Insieme abbiamo fatto quello che avremmo fatto in qualsiasi altra circostanza. soccorrere una persona che stava male. Per me come per loro è una cosa normale. Sono un po’ imbarazzata. Non credevo che questo gesto suscitasse tanto clamore. Per me è stato normale comportarmi in quel modo. Ho scelto di essere una infermiera”.
L’episodio è avvenuto sul volo H66CSH diretto da Londra a Pisa, intorno alle 22 del 29 settembre. La malcapitata ha accusato un improvviso malore mentre il velivolo sorvolava la Manica. Dopo un colloquio con il capo cabina e il comandante, la decisione è stata quella di un atterraggio di emergenza in Belgio, nell’aeroporto Charleroi di Bruxelles, dove sono intervenuti i soccorsi sanitari. Medici e infermieri fiamminghi hanno stabilizzato la passeggera, somministrato farmaci d’emergenza e trasportato la signora in ospedale per un check up. Il medico di emergenza avrebbe a sua volta ipotizzato la prefase di un arresto cardiaco che si sarebbe sicuramente manifestato prima dell’arrivo all’aeroporto di destinazione (a circa un’ora di volo).
E la paziente è stata doppiamente fortunata: non solo per avere infermieri a bordo, ma anche particolarmente preparati. Marco e Lorisa sono infatti esperti formatori nel campo della rianimazione cardio-polmonare.
“Ai tre protagonisti di questa storia – spiegano da Opi Firenze-Pistoia – va il nostro plauso e ringraziamento. Quanto accaduto dimostra la capacità degli infermieri di intervenire con competenza e professionalità anche nelle situazioni più critiche”.