Una notte da incubo. L’ennesima, al pronto soccorso del Versilia. Che per lei si è fortunatamente conclusa senza conseguenze fisiche, ma che l’ha segnata profondamente nell’animo. Tanto da convincerla a raccontare la sua drammatica esperienza al Tirreno. A parlare è una infermiera di Camaiore che da trent’anni lavora al pronto soccorso. È una delle veterane del reparto. E in tutto questo tempo ne ha viste di cotte e di crude. «Ma sabato notte me la sono davvero vista brutta» spiega ancora turbata.
Un’ora prima di smontare è stata aggredita da un giovane paziente che l’ha insultata, minacciata e che stava per colpirla. «Ho visto la violenza, la cattiveria nei suoi occhi. E se non ci fossero stati i volontari delle ambulanze che mi hanno prontamente protetto, probabilmente non sarei qui a raccontare quello che ho passato».
L’uomo che l’ha aggredita – sui 30 anni, ben piazzato – era arrivato in pronto soccorso un’ora prima a bordo di un’ambulanza. Motivo? Al personale in servizio – tutte donne a eccezione di un infermiere – ha riferito di essere stato picchiato da due persone. «All’inizio si è comportato normalmente. Poi, quando gli abbiamo detto che avrebbe dovuto aspettare per sottoporsi a una radiografia, ha cominciato a dare in escandescenze. È in quel momento che ha cambiato atteggiamento. Mi ha insultata e mi ha minacciato. Era fuori di sé. Dopo trent’anni passati in pronto soccorso sono esperta, so come comportarmi e come affrontare certe situazioni. Ma non mi sono mai trovata in una situazione del genere. Ho temuto per la mia vita».
Probabilmente sotto l’effetto di alcol o altre sostanze (saranno le analisi mediche a stabilire quali), il giovane ha continuato ad aggredire verbalmente l’infermiera, che in quel momento si trovava da sola al triage. «Per fortuna, richiamati dalle grida di lui e dalla richiesta di aiuto mia, alcuni volontari di una ambulanza della Misericordia di Torre del Lago sono venuti in mio soccorso. E hanno evitato che le cose per me potessero finire male».
E la serata non era certo iniziata meglio, visto che proprio a inizio turno – assai prima di mezzanotte – c’erano stati momenti di tensione per una rissa scoppiata all’esterno di un locale durante la quale era stato spruzzato uno spray al peperoncino coinvolgendo più persone. «Anche in questo caso c’erano stati attimi di timore perché i protagonisti della rissa si erano trovati di fronte gli uni con gli altri dentro il pronto soccorso, ma in questo caso la cosa non era degenerata».
Di fronte ai due episodi dell’ultima notte, però, l’infermiera ha deciso di non fermarsi. E, oltre a sporgere denuncia contro l’aggressore, vuol portare il caso all’attenzione di chi deve garantire sicurezza a quanti lavorano in un servizio importante e delicato come il pronto soccorso. E denunciare tutto in Prefettura. «Anche se stavolta si è varcato ogni precedente limite – racconta – al pronto soccorso storie di questo genere sono all’ordine del giorno. Non voglio entrare in servizio con la paura di chi non sa cosa può succedergli»
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