Cambio divisa retribuito e dietrofront dell'Azienda: gli infermieri dovranno restituire il compenso percepito

Domani l’udienza per 122 infermieri della Asl. Davanti al giudice del lavoro del Tribunale di Vasto, Silvia Lubrano, sosterranno quello che ritengono essere un loro diritto: vedersi retribuito il tempo necessario a indossare la divisa e a svestirsi rispettivamente a inizio e fine turno.
Per i colleghi che li hanno preceduti in un’analoga azione legale, si profila però la restituzione delle somme già percepite per il tempo necessario a cambiarsi nello spogliatoio e a prendere in consegna i pazienti. Lo ha stabilito la Corte d’appello dell’Aquila, riformando la sentenza di primo grado, che aveva riconosciuto ai dipendenti un tempo di 20 minuti e la relativa paga.
“I giudici del capoluogo hanno accolto il ricorso della Asl. Stiamo valutando se proporre ricorso per Cassazione”, dice l’avvocato Carmine Di Risio, replicando a un comunicato stampa diramato nei giorni scorsi dall’avvocato Luca Damiano, legale di altri lavoratori che hanno intentato la medesima azione legale.
 I dipendenti dell’azienda sanitaria si sono visti ridimensionare le loro pretese dal verdetto emesso la scorsa settimana dalla Corte d’appello. La presidente della sezione controversie di lavoro e previdenza, Rita Sannite, e i consiglieri Maria Luisa Ciangola e Ciro Marsella, hanno rigettato tutte le pretese avanzate dai turnisti su 24 ore, in quanto il collegio giudicante ha ritenuto che la Asl abbia già riconosciuto un tempo, pari a 15 minuti, per il passaggio delle consegne in corrispondenza del cambio turno e ha ritenuto che, nel quarto d’ora, siano da ricomprendere il tempo di vestizione e svestizione a partire dal 2011. Anche nel caso degli infermieri che svolgono turni su 12 ore, la Corte ha accolto l’appello della Asl, riducendo da 20 a 15 minuti il tempo riconosciuto dal giudice di primo grado, perché al personale in questione l’azienda sanitaria non ha mai riconosciuto l’applicazione del regolamento aziendale 2011-2012.
In sintesi, “la Asl – spiega Di Risio – ha vinto l’appello perché già applicava sia il tempo di vestizione che quello delle consegne, già riconosciute nei regolamenti del 2011 e del 2012. Il collegio giudicante ha accolto l’appello, da un lato respingendo le richieste degli infermieri che svolgono il loro lavoro su una turnistica h24, dall’altro riducendo i tempi riconosciuti dal giudice di primo grando per i turnisti su 12 ore”.
Di conseguenza, i lavoratori dovranno restituire la corrispondente retribuzione e pagare le spese legali. La battaglia legale potrebbe, però proseguire. “Valutiamo – dice Di Risio – il ricorso per Cassazione relativamente ai tempi di entrata al lavoro”.
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