Medici ed infermieri «devono stare insieme, quali equipaggio del Sistema 118 dotato con certezza di tutte le competenze professionali indispensabili perché chi versi in pericolo di vita riceva diagnosi, terapia ed assistenza potenzialmente salvavita». Lo afferma Mario Balzanelli, presidente nazionale della società scientifica SIS 118, in relazione alla radiazione dall’albo dei medici dell’assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna, Sergio Venturi, per una delibera di due anni fa sulle competenze di infermieri e medici sulle ambulanze che consentiva la presenza a bordo dei soli infermieri specializzati, senza i medici.
«L’errore catastrofico, davvero marchiano, nonché difficilmente perdonabile – rileva – è ritenere che medico ed infermiere debbano operare nel Sistema 118, nel contesto delle situazioni cliniche ad elevata criticità, separati l’uno dall’altro. Non ha senso il medico senza infermiere e viceversa. I due ruoli, e le reciproche competenze, sono ovviamente diversi, non sono affatto sostitutivi l’uno dell’altro, e sono perfettamente integrati». Quando si tratta di vita e di morte, afferma inoltre Balzanelli, «lo standard gestionale deve essere necessariamente sovra regionale, quindi nazionale. Le regioni non possono e non devono più avere la possibilità di creare, con le loro organizzazioni, dei Sistemi 118 tra loro completamente difformi e degli standard assistenziali così differenti riguardo le modalità di gestione e le possibilità concrete di sopravvivenza della gente, perché tutti i cittadini sono uguali».
«Ribadisco con forza, anche alla luce dei recenti, così spiacevoli fatti di cronaca – conclude il presidente del Sis 118 – l’appello al governo ed al ministro della Salute, per il varo più urgente di una riforma legislativa nazionale, che vada nella direzione di un netto potenziamento complessivo di Sistema davanti alle impostazioni politiche e gestionali più sconcertanti e fallimentari del passato, per troppi versi, ancora riscontrabili nel presente».
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