Asti è la prima città italiana ad avere il Nurse Coach: vediamo di cosa si occupa

È Asti la prima città d’Italia ad avere il«nurse coach» un infermiere specializzato in Sla, anello di congiunzione tra ammalato, famiglia, ospedale. Un progetto ideato dall’Asl At insieme a Vincenzo Soverino di Aisla (associazione italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) e realizzato grazie a un finanziamento dell’associazione Amitié sans frontières, sezione di Asti.
L’obiettivo è garantire a casa la miglior qualità di vita possibile della persona e della sua famiglia. Perché «stare a casa» per l’ammalato è già quasi sentirsi guariti, mentre per i familiari, potere contare su una figura professionale a domicilio significa sicurezza e più serenità. La cura del dolore, di chi soffre in prima persona e di chi ha il cuore lacerato nel vedere stare male chi ama, inizia da qui. Un percorso nuovo, olistico che abbraccia diversi campi. Il progetto è stato presentato a Roma alla convention del Management della Sanità Italiana, organizzata dalla Fiaso (Federazione italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere), che ha dedicato uno spazio alle buone pratiche in sanità.
Da anni l’Asl di Asti è attenta ai problemi delle persone affette da Sla e questo nuovo progetto si incastona in una struttura nata nel 2012 dove operano un’infermiera case-manager e un gruppo multiprofessionale costituito da neurologo, pneumologo, infermiere esperto in ventilazione non invasiva, fisiatra, fisioterapisti, logopedista, dietologo, medico esperto in cure palliative, assistente sociale e medico del Distretto con funzione di coordinamento. L’equipe si riunisce per la discussione collegiale dei casi clinici in collaborazione con i due Cre-Sla (centri regionali esperti) di Torino e Novara.
Mario Alparone, direttore generale Asl di Asti, spiega: «Su questo background si inserisce la nurse coach territoriale (prima esperienza italiana). L’attività dell’infermiera, specificatamente formata al Centro clinici Ne Mo di Milano, prevede un impegno prevalentemente a casa dei pazienti e spazia dalla formazione dei care-giver ( il familiare responsabile del paziente e punto di riferimento per i sanitari, ndr) alla presa in carico del malato e dei familiari, all’interazione con i vari servizi territoriali e ospedalieri, in particolare interfacciandosi ad Asti con l’infermiera case manager aziendale e con tutta l’equipe multidisciplinare. E’ un approccio olistico che permette di affrontare le problematiche dal punto di vista fisico, relazionale e sociale, progettando un’assistenza rispettosa dei desideri della persona, nel pieno riconoscimento della sua dignità».
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