BNon più carabinieri e poliziotti. Anzi, non più loro da soli. Nel bosco della droga di Rogoredo, ormai tristemente famoso come “paradiso dell’eroina”, arrivano infermieri ed educatori professionali.
Ad annunciarlo, mercoledì, è stato l’assessore al welfare di regione Lombardia, Giulio Gallera. “Attraverso una cabina di regia che coinvolge oltre alla Regione e il Comune di Milano i principali interlocutori sul territorio, stiamo lavorando all’avvio di un progetto strutturato che risolva la grave situazione di Rogoredo. Sarà un progetto in itinere a cui lavoreremo sul campo, la cui fase di avvio è prevista nell’immediato grazie alla collaborazione di Croce Rossa e durerà non più di quattro mesi. Una fase necessaria di start up in attesa che Regione e Comune di Milano mettano a sistema il progetto”.
La vera novità è che lo sguardo, da ora in poi, sarà puntato anche sui disperati che vanno a Rogoredo a caccia di una dose. “La presenza strutturata di operatori specializzati – ha sottolineato l’assessore – è fondamentale. Ecco perché il progetto condiviso prevede l’ampliamento delle ore di presenza durate tutto l’arco della settimana, incluse le ore serali, e un presidio mobile idoneo ad organizzare interventi mirati a gestire la situazione d’emergenza a recuperare il maggior numero di ragazzi”.
“L’azione – ha spiegato Gallera – sarà di carattere socio sanitario. Lavoreremo sia per la riduzione del danno sia per la parte importantissima di aggancio, indirizzamento verso i nostri servizi e presa in carico. Un lavoro che verrà portato avanti da personale infermieristico ed educatori professionali. Verranno inoltre rafforzati i progetti già avviati dalle Associazioni di volontari presenti sul territorio”.
“Già a partire da dicembre – ha sottolineato l’assessore – si è concretizzato l’impegno del prefetto a intensificare i controlli con una presenza h24 a Rogoredo di un presidio delle forze dell’ordine, il rafforzamento da parte del Comune del sostegno in ambito sociale e la presenza più articolata e ampia in ambito sanitario per la riduzione del danno nella logica di aggancio e recupero dei ragazzi. Ora siamo pronti con un progetto che continuerà ad essere oggetto di analisi da parte della cabina di regia al fine di renderlo il più strutturato possibile”.