Salire su un’ambulanza solitamente non è piacevole. Può essere un’emozione invece per un volontario della Misericordia di Lido di Camaiore che, dopo anni di servizio all’interno dei mezzi di emergenza della Versilia, ha avuto l’occasione di toccare con mano la professionalità del servizio statunitense. Si tratta di Andrea Paci, infermiere, volontario e dj versiliese, che nella Grande Mela ha prestato servizio proprio in uno dei mezzi di soccorso. . «È evidente che noi abbiamo pochissimo da insegnare a queste persone che rappresentano l’eccellenza del soccorso – racconta Paci con un filo d’emozione – Io ho portato la mia esperienza e ho trovato il modo di dare il mio contributo durante i servizi».Andrea Paci, da dj in Versilia alle ambulanze di New York Infermiere e da anni nel servizio di emergenza della Misericordia di Lido di Camaiore, Andrea Paci dj è diventato, seppur per un breve periodo, un soccorritore nelle ambulanze della Grande Mela.
In occasione della sua laurea per diventare infermiere, Andrea infatti ha deciso di confrontare gli standard clinici americani e italiani mettendo in campo l’esperienza del modello versiliese in modo da fare un confronto tra un trasporto in emergenza negli Stati Uniti, e quello di New York in particolare, e un operatore pre-ospedaliero in Italia. Così ha deciso di compilare il modulo di domanda Fndy (il dipartimento federale delle emergenze che fa capo in questo caso ai vigili del fuoco,ndr) per rientrare all’interno il programma di osservazione.
«Per il mio lavoro da dj – spiega Paci – sono andato a New York. Era da tempo che ci pensavo e quando sono arrivato ho pensato di cogliere questa opportunità, sfidare la burocrazia americana e fare esperienza. Sono stato fortunato perché mi hanno assegnato l’area di Manhattan, quella centrale. Ho fatto questa richiesta perché ho avuto sia esperienza da militare nell’antincendio sia come operatore volontario pre-ospedaliero alla Misericordia di Lido di Camaiore. Mentre ero là da turista ho visitato numerosi reparti per i vigili del fuoco della zona e ho raccolto diversi contatti di molti professionisti. Uno di loro, un tenente proveniente dall’Italia mi ha spiegato come funzionava la figura dell’osservatore e ho fatto domanda. È stata una bellissima esperienza». —