Concorso Pugliese Ciaccio: respinto il ricorso dal Consiglio di Stato

Ricorso respinto e nessuna sospensione delle procedure del concorso infermieri (18 posti bandito dall’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio Gu 6 marzo 2018) di cui dopo un primo annullamento si sono svolte già a fine gennaio le prove scritte insieme a quello per trenta operatori sociosanitari: questo l’effetto più rilevante del pronunciamento della terza sezione del Consiglio di Stato che ha infatti respinto il ricorso di un buon numero di appellanti che, già prima dello svolgimento delle preselezioni poi annullate la scorsa estate, chiedevano lo stop alle procedure e il reperimento delle risorse umane necessarie attingendo allo scorrimento di graduatorie concorsuali precedenti.

I ricorrenti, difesi dall’ avvocato Pietro Siviglia (legali di controparte Marcella Mamone e Florenza Russo- , chiedevano la riforma di una sentenza breve del Tar di Calabria la sentenza breve della Sezione Seconda n. 01201/2018, che aveva già respinto la loro richiesta bollandola come manifestamente infondata. I giudici di Palazzo Spada, Franco Frattini, presidente, Pierfrancesco Ungari consigliere, Giovanni Pescatore consigliere, Giulia Ferrariconsigliere, Raffaello Sestini, consigliere Estensore hanno invece confermato il pronunciamento dello scorso anno dei giudici amministrativi di Catanzaro.

“Il risparmio finanziario consentito dalla scorrimento delle graduatorie concorsuali – si legge nell’ordinanza del Consiglio di Stato numero 201900814 appena pubblicata- non può prevalere sulla volontà dell’Ente sanitario in esame –che non aveva attivato previ accordi a termini di legge ai fini dello scorrimento a valere su graduatorie altrui- di attivare sotto la propria responsabilità, alla stregua dei principi di buon andamento ed imparzialità di cui all’art. 97 Cost., il principio costituzionale dell’accesso ai pubblici uffici tramite concorso pubblico”. Il Consiglio di Stato, oltre ad aver respinto il ricorso  ha anche condannato gli appellanti, in solido, al pagamento delle spese della presente fase cautelare, che vengono liquidate seimila euro.

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