OPI Lecce e accuse social: "Agiremo per vie legali per tutelare l'immagine dell'Infermiere"

Fa la voce grossa l’OPI di Lecce, com’è giusto che sia, per la vicenda che ha visto coinvolto il personale del Pronto Soccorso del Fazzi, all’interno del quale, giovedì 28 Febbraio, è deceduto un paziente di 72 anni che era in attesa di essere visitato e in osservazione in un’apposita zona del PS.

Nel giro di circa 3 ore l’anziano accusa un malore e, nonostante si tenti di rianimarlo, viene dichiarato deceduto. I parenti non perdono tempo e decidono di sporgere denuncia, volendosi accertare che il personale non sia stato negligente nel prestare le cure all’anziano signore.

Alla pubblicazione dell’articolo su Facebook si scatenano i leoni da tastiera tra cui chi afferma: “E’ solo una vergogna, adesso studiare medicina è diventata una moda…Gli Infermieri poi si sa come funziona, quando hanno fallito in tutto il resto fanno gli Infermieri o anche pensando di trovare lavoro subito…schifosi…fanno morire la gente”

L’OPI di Lecce prende in mano la situazione con un comunicato ufficiale sulla propria pagina Facebook che riportiamo integralmente qui di seguito:

Quest’OPI (Ordine delle Professioni infermieristiche di Lecce) , con riferimento al paziente deceduto in data 28/02/2019 al pronto soccorso dell’ospedale “V.Fazzi ” di Lecce dove i familiari hanno inveito con il personale sanitario che, a loro dire, non avrebbero fatto abbastanza per salvare la vita al loro caro, facendo volare parole offensive e minacce, vuole mettere in risalto che il personale infermieristico che lavora nel pronto soccorso non deve essere un bersaglio in quanto svolge la propria attività con grande spirito di dedizione e professionalità. Tutto ciò in un contesto di continua tensione e di stress emotivo. L’attività professionale, nonostante la grande mole di lavoro, viene svolta con grande competenza.
Se errori o ritardi ci sono stati sarà la magistratura a valutare.

Non meritiamo espressioni offensive e denigratorie così come hanno fatto alcune persone che hanno fatto dei commenti su Facebook non degni di una società civile.

Pertanto quest’Ordine professionale sta valutando di adire le vie legali per tutelare l’immagine della professione e del professionista infermiere.



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