Rischiano di essere sparati a bruciapelo, operatori 118 salvi (per fortuna)

Aggressioni, aggressioni e ancora aggressioni. Non si parla d’altro ma le istituzioni non fanno altro che discorrere senza mettere in atto delle misure che garantiscano sicurezza agli operatori vittime di violenza sul luogo di lavoro. L’ennesimo caso descritto dall’Associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” non fa altro che aggiungere carne sul fuoco, viste le modalità con le quali l’aggressione rischiava di consumarsi.

Questa è la testimonianza riportata sulla loro pagina Facebook:

Buongiorno volevo segnalare intervento delle 22.30 circa in Sant’Antimo effettuato da “fratta automedica” e “Sant’Antimo B”. Allertati per agitazione di una signora, arrivata sul posto, capisco che l’evidente alterazione mentale era del compagno aggressivo nei suoi confronti e poi successivamente verso di noi. La ragazza riferiva di essere reclusa in casa, era agitata ed evidentemente preoccupata di lasciare il proprio bambino di un anno ai familiari e soprattutto al compagno.

Decido quindi di effettuare il trasporto di entrambi che si mostrano, anche se con qualche resistenza, consenzienti. Il signore bevitore, tossicodipendente agli arresti domiciliari, inizia ad essere aggressivo nei nostri confronti, fortunatamente solo in modo verbale. Questo perché con calma siamo riusciti a non aizzare le sue reazioni evitando di rispondere alle sue continue provocazioni.

Decido di chiamare i carabinieri e di effettuare il trasporto solo in loro presenza. I carabinieri pur mostrandosi disponibili al loro arrivo, sono giunti tuttavia, dopo circa un ora e poco più. Nel mentre il signore minaccia di avere armi da fuoco nella stanza accanto, per cui vi si reca dicendo di andare al bagno. Esce con lesioni da taglio ai polsi.

Scesi giù in ambulanza e messo su barella, il signore inizia a dare calci al vetro dell’ambulanza di SANT’ANTIMO B, sfondandola. Viene alle 2 circa effettuato il trasporto. Segnalo l’episodio come aggressione nei confronti degli operatori sanitari, che alcune volte solo per fortuna e grazie alla calma riescono a portare a termine l’intervento senza grossi danni fisici per loro stessi.

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