Un’indagine curata dai carabinieri del reparto operativo di Sessa Aurunca in provincia di Caserta e durata 2 lunghi anni in cui circa 28 tra medici e Infermieri sono stati filmati a tutt’altra parte che a lavoro, nonostante avessero timbrato il cartellino. Il modus operandi era sempre lo stesso: arrivavano a lavoro, timbrando il cartellino, per poi uscire da un’uscita secondaria e andare a svolgere le proprie commissioni, guadagnando nel frattempo soldi pubblici, truffando lo Stato.
Ma questo non è tutto perché un medico faceva timbrare il cartellino al proprio figlio mentre era in vacanza all’estero.
Gli indagati sono 28 e, di questi, a 18 è stata applicata dal tribunale la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria del luogo di svolgimento del lavoro, immediatamente prima e subito dopo l’ingresso alla sede lavorativa.
Nelle intercettazioni ambientali si sente parlare tra di loro 2 medici: “Qua o ci arrestano a tutti quanti, o stiamo tutti in grazia di Dio. Tanto, come si dice, chi è senza peccato scagli la prima pietra” e ancora: “Quello dice che si rischia il posto di lavoro… e ho detto, e allora l’ospedale rimane vuoto, ci licenziano a tutti quanti”.
Il Direttore generale dell’ASL Caserta ha affermato:
“Saremo inflessibili con chi ha sbagliato, applicando, non appena avremo le carte della Procura, la legge Madia sul licenziamento immediato degli assenteisti. Questi fatti sono gravissimi ma sono avvenuti quando ancora non eravamo intervenuti per installare il dispositivo con le impronte. Da quel momento, era la fine del 2017, le cose sono sicuramente migliorate.
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