Infermiere killer in Germania: sarebbero 300 le vittime

La notizia rimbalzò sui quotidiani e notiziari di tutto il mondo circa 2 anni fa e, allora, si parlava di circa 90 vittime uccise da Högel tra il 1999 e il 2005 mentre erano ricoverate in due strutture non lontano da Brema. Fu una denuncia di un suo collega Infermiere a far sospettare di Hogel stesso, quando venne scovato mentre era intento a compiere il suo ennesimo omicidio, mascherato.

Condannato a due ergastoli per aver commesso due omicidi e aver avuto un ruolo in altri quattro, Högel ha ammesso di aver assassinato 43 pazienti, non ha escluso di averlo fatto con altri 53 e ha negato ogni responsabilità in cinque casi. Ma non è tutto, perché si scopre, in questi giorni, un quadro ancor più macabro nell’aula del tribunale di Oldenburg.

La tecnica usata dall’ex infermiere è davvero assurda. Causava un arresto cardiaco al paziente che aveva “designato” per poi avvertire il medico del reparto e mettere in atto le manovre salvavita. In molti non venivano salvati in tempo ma, per quei pochi che riuscivano a sopravvivere, riceveva elogi e complimenti. Resta, di fatto, che delle 411 morti avvenute nell’ospedale di Delmenhorst nei tre anni in cui ci ha lavorato, 321 si sono verificate o durante o subito dopo i suoi turni. Evenienza della quale molto spesso hanno discusso i suoi colleghi, senza mai giungere ad un perché. Almeno prima del processo.

Un nipote delle vittime chiede: “Se è possibile che per 15 anni più di 300 morti vengano nascosti sotto il tappeto, cos’è ancora possibile in Germania? Högel è stato di fatto protetto da una cultura che porta a voltarsi dall’altra parte e tenere bassa la testa

Non è il solo ad essere indagato. Ci sarebbero almeno una decina di persone tra le quali due medici, il responsabile di un reparto e alcuni ex colleghi, chi per concorso colposo in omicidio, chi per omessa denuncia e chi per falsa testimonianza.