Infermieri licenziati: "Non dormivano, colpa di malfunzionamenti ai campanelli"

Ha fatto scalpore la notizia degli Infermieri licenziati dall’AUSL di Bologna in seguito a comportamenti poco professionali sul luogo di lavoro. Nello specifico gli Infermieri in turno durante la notte tra il 14 e il 15 Gennaio 2019 sono stati accusati di dormire in corsia, invece di rispondere ai campanelli (cosa che tra l’altro spetterebbe al personale OSS). I fatti, però, non sarebbero andati così e il legale dei due Infermieri ci spiega come stanno realmente le cose:

Quella notte fra il 14 e il 15 gennaio, nella quale avrebbero coperto il turno 20.00 – 7.00 il sistema di segnalazione evidentemente non ha funzionato, cosa che era già successa e che aveva richiesto l’intervento degli elettricisti già altre volte. I lavoratori, dopo aver provveduto alla somministrazione delle terapie e alla predisposizione del carrello, si trovavano in una stanza predisposta (e non in un magazzino imboscato ndr) in quei classici tempi di attesa del turno. In mano gli smartphone, stavano seguendo le notizie e in particolare quelle relative a una scossa di terremoto. Pare che uno dei degenti abbia suonato il campanello senza avere riscontro. A quel punto avrebbe chiamato l’ospedale con il suo telefono cellulare avvisando la guardia che era in attesa di essere raggiunto da qualcuno. A quel punto da un piano diverso del nosocomio si sono spostati degli altri infermieri e hanno avvisato i colleghi delle chiamate senza risposta. Li hanno trovati appunto nella stanza citata.

Il legale chiede, ora, che venga annullato il procedimento di licenziamento e il personale in servizio venga reintegrato come è giusto che sia in quanto, nel pubblico impiego, per il licenziamento ingiusto è prevista la reintegra.