Sono Infermiere e voglio restare ad Udine

Riceviamo e pubblichiamo consensualmente la lettera di un nostro collega di Udine.

Sono un infermiere a tempo determinato, quindi un precario come tanti altri miei colleghi. Lavoro presso l’Azienda Sanitaria Universitaria integrata di Udine presso l’istituto di Medicina e Fisica riabilitativa di Gervasutta dal 2 Novembre 2017. Scrivo, anche con un po di rabbia, per spiegarvi il mio problema.

Sono vincitore di concorso pubblico presso l’Azienda Berica di Vicenza, in questi giorni sono stato chiamato per fare le dovute visite del caso e la presa in servizio, l’unico mio problema è che in questo periodo io e la mia compagna aspettiamo una bambina. La scadenza presunta è per la fine di Luglio: chi vorrebbe perdersi la nascita del proprio figlio?

Quindi ho chiesto all’Azienda di Udine di esercitare un decreto che si chiama “diritto di opzione” che potrebbe darmi la possibilità di essere assorbito nell’organico di Udine stessa considerando anche la carenza di personale infermieristico dal momento i cui l’Azienda ha investito su di me, formandomi, affiancandomi colleghi e così via.

In tutto ciò l’Azienda non vuole concedermi questo diritto, facendomi ostruzionismo sin dall’inizio, anche dopo aver ricevuto lettere dalla mia coordinatrice e da altri dirigenti che hanno ben reso la mia situazione personale.

Ciò che voglio sottolineare è che Udine attualmente non ha una graduatoria dalla quale attingere personale infermieristico e quindi il decreto potrebbe essere applicato, come successo in altre aziende. Ci tengo a precisare che noi infermieri e altre figure sanitarie siamo solo un numero per l’azienda. Si mettessero una mano sulla coscienza e mi concedessero la possibilità di restare in una città che ha accettato me e la mia famiglia, tenendo conto del lavoro svolto sino a questo momento.

Gennaro Napolitano