“Interpretando lo spirito di tutti i professionisti della sanità, esprimiamo la più profonda indignazione nei confronti dell’aggressione di cui sono state vittima un infermiere e l’operatore ausiliario di Gela”.
Il Coordinamento regionale degli ordini delle professioni infemieristiche della Sicilia interviene sull’aggressione al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele” di Gela di un infermiere e di un ausiliario da parte di un diciottenne che appena arrivato al triage ha iniziato ad inveire contro l’Infermiere, insultandolo verbalmente, perché rifiutava ogni tipo di cura, aggredendo anche i genitori che si erano recati in ospedale per accompagnarlo. A quel punto veniva allertato lo psichiatra di turno per valutare il caso. L’uomo andava in ulteriore escandescenza afferrando l’infermiere per le mani con la forza e sferrando un pugno ad un ausiliario.
“Un atto riprovevole e inaccettabile – dichiara il presidente del Coordinamento Sebastiano Zappulla, presidente Opi Siracusa – nei confronti di chi è lì per aiutarti e non può diventare il Tuo bersaglio”.
“Negli ultimi anni – prosegue la nota del Coordinamento regionale – infermieri, medici e altri professionisti sanitari stanno incontrando notevoli difficoltà nell’espletamento della loro attività.
Alla cronica penuria di risorse umane e tecniche, si aggiunge il progressivo incremento dei livelli di aggressività che i pazienti e i familiari riversano spesso nei confronti del personale sanitario.
L’aggressività spesso si trasforma in episodi di violenza che ledono la dignità professionale degli operatori sanitari.
Il posto di lavoro viene quindi vissuto sempre più come altamente rischioso per la propria incolumità e di conseguenza lo stress di tali lavoratori aumenta progressivamente, incidendo pesantemente nella qualità del loro servizio.
Il punto dirimente a questo punto è: aspettiamo la prossima aggressione o troviamo soluzioni concrete ad arginare il problema?
Il Governo approvi in fretta il disegno di legge contro la violenza sugli operatori sanitari che da oltre un anno e mezzo è fermo in Parlamento, che prevede forme di tutela e controllo più significative e inasprimento delle pene per chi aggredisce o è complice delle aggressioni.
La violenza è sempre figlia dell’ignoranza. Compete a ciascuno prevenirla mediante la diffusione, sempre più capillare, della conoscenza!
Gli Ordini professionali delle singole Province si impegnano a costituirsi parte Civile ogni qualvolta dovessero verificarsi altri episodi.
Auspichiamo – conclude la nota – che il Direttore Generale in questione intervenga a tutela degli operatori e per l’interruzione del pubblico servizio con un’azione legale nei confronti dell’aggressore”.