Un giovane paziente seguito dal CPS (centro psicosociale) di Gardone Valtrompia ha fatto irruzione ieri mattina, 27 Marzo, nello stesso centro e, con un coltello, ha minacciato gli operatori che erano in servizio. “Vi squarto” avrebbe gridato, brandendo l’arma, tanto che gli infermieri e i medici si sono chiusi dentro l’ambulatorio, gridando aiuto. A quel punto solo l’intervento delle Forze dell’Ordine è riuscito ad evitare il peggio.
Il giovane era seguito da mesi per problemi di socialità e di abuso di alcool e sostanze stupefacenti ma era da diverse settimane che non si presentava alle visite ambulatoriali fissate, tanto che gli operatori si erano preoccupati delle sue condizioni.
“Mi trovavo con tre infermiere in una stanza quando l’ho visto arrivare: istintivamente ho chiuso la porta e lui ha iniziato a urlare che ci avrebbe squartato. Siamo rimaste chiuse in ambulatorio per quasi 20 minuti, con lui che urlava fuori: abbiamo pensato di non farcela“. Questo il racconto della psichiatra Elisabetta Polotti al Corriere della Sera.
Quest’episodio riaccende i riflettori sulla questione sicurezza: “Le porte sono fragili e non ce ne sono di blindate, non c’è nemmeno un sistema di videosorveglianza. Ci sentiamo insicuro a lavorare così“.