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Emergenza Infermieri: in Italia 65mila in meno

L’analisi della Corte dei Conti conosciuta come Nadef 2023, evidenzia come in Italia il numero di Infermieri è in netto calo e, allo stato attuale, ne mancherebbero tra i 60.000 e i 70.000, numero che consentirebbe di erogare un’assistenza adeguata agli standard minimi. Unità Operative in cui i colleghi sono ormai allo stremo a causa dei turni raddoppiati, sale operatorie che si vedono costrette a rinviare interventi chirurgici per la mancanza di Infermieri, ambulanze in netta difficoltà per la carenza di medici e infermieri.

E’ questa la fotografia che si ha oggi della situazione sanitaria al collasso. E la pandemia non ha fatto altro che rendere evidente le difficoltà che già erano note ai professionisti. SkyTg24 ha intervistato due colleghi che hanno fatto il punto della situazione in maniera impeccabile.

Rispetto a 20 anni fa c’è stato un decadimento, un depauperamento del servizio sanitario nazionale negli anni abbiamo visto molti colleghi andare via e non essere sostituti. E tutto questo finisce per influire sulla salute, sulla sicurezza del lavoro e, inoltre, si è costretti a togliere tempo alla famiglia. Anche se questa è certamente una professione che non si sceglie semplicemente per uno stipendio a fine mese. Ma è qualcosa che va oltre, è aiutare, è assistere il paziente nel suo percorso.

Un problema atavico che ci colpisce da diversi anni e che ci ha costretto a trasformare quella che era prima un’assistenza di qualità, persino invidiata nel resto dei paesi europei, in un’assistenza di quantità. Oggi noi ci ritroviamo dentro i reparti a cercare di rincorrere il tempo.

Dovremmo avere un infermiere ogni sei pazienti ma ad oggi negli ospedali pubblici il rapporto è di un solo infermiere per 10 o anche 12 pazienti. In alcune strutture private si arriva a 20 pazienti per un solo operatore sanitario. La media in Europa è di 2,59 infermieri per medico. In Italia siamo all’1,49. In pratica quasi alla metà.

Il problema grande, oggi in Italia, è quello della mancanza di una prospettiva di carriera. Ho colleghi che negli anni hanno continuato a studiare, preso master, specialistiche, dottorati, eppure nulla è cambiato. In Italia entri infermiere ed esci infermiere. Manca quindi, evidenziano gli operatori del settore, il riconoscimento di competenze specialistiche, la valorizzazione di una professionalità in grado di compiere anche scelte di responsabilità e di cura.

SkyTg24