L’aggressione che ha originato il decesso della nostra dottoressa Barbara Capovani è stata un colpo al cuore della nostra Asl, una tragedia immane che ha sconvolto tutti noi.
Questi sono i giorni del silenzio e del ricordo di Barbara, donna sensibile e coraggiosa e professionista esemplare, che seguiva con straordinaria dedizione i suoi pazienti.
Alla famiglia della nostra professionista e ai suoi colleghi più stretti, a nome di tutti gli operatori dell’Azienda, abbiamo espresso vicinanza e solidarietà per una morte assurda e che ci lascia sgomenti, ma ciò che è successo venerdì pomeriggio all’esterno del reparto psichiatrico dell’Asl all’interno del Santa Chiara di Pisa, oltre a muovere ancora una volta le nostre coscienze, ci deve spingere fin da subito a fare ancora di più per una vera cultura della sicurezza.
Come emerso nell’unità di crisi aziendale che si è svolta lunedì scorso, si tratta dell’ennesimo inquietante evento sentinella e lo stiamo affrontando come tale, puntando a rafforzare il programma di prevenzione della violenza con misure strutturali, tecnologiche e organizzative.
Facciamo anche un appello forte alle altre Istituzioni, perché ci stiano vicine.
Abbiamo avviato un dialogo con le Prefetture ed è necessario continuare a rafforzare i rapporti con le forze dell’ordine e a stabilire un coordinamento ancora più strutturato.
Riteniamo inoltre fondamentale che sia effettuata una profonda riflessione a livello nazionale, sui servizi di salute mentale, anche in relazione alla sicurezza degli operatori.
Risulta inoltre importante anche dal punto di vista preventivo il ruolo della vigilanza privata, già presente nelle nostre strutture territoriali e ospedaliere, che opera sempre in cooperazione con le forze di polizia.
Dobbiamo, insomma, lavorare su diversi aspetti legati alla sicurezza di tutti gli operatori, che si impegnano ogni giorno per il bene e la salute della cittadinanza e che ringraziamo per la costante disponibilità e professionalità.
In conclusione riportiamo, facendolo nostro, il messaggio di cordoglio e di ricordo di Barbara inviato nei giorni scorsi dai suoi colleghi del Dipartimento per la salute mentale e dipendenze:
“Barbara non c’è più e non ci abitueremo mai a questa perdita personale. Ma non c’è più neppure la grande professionista che era. Un vuoto, in entrambi i casi, che non si colmerà mai. Una grande mancanza per la città di Pisa e per la comunità sanitaria che rappresentava con tanta competenza, perché la dottoressa Barbara Capovani aveva una grande passione per la vita e per questo difficile mestiere; una donna sensibile e disponibile con tutti. Affrontava ogni questione, anche le più difficili, in prima persona, senza delegare. Aperta ai cambiamenti e sempre propositiva sul lavoro.
Alla famiglia di Barbara, giungano la nostra vicinanza e il nostro lungo e profondo abbraccio, ma anche la promessa che ci impegneremo per raccogliere tutto quello che ha fatto per la psichiatria e per Pisa, donandolo, ancora una volta, agli altri”.
La Direzione Aziendale AUSL Toscana Nord Ovest