Allevi omaggia gli Infermieri: “Mi avete salvato la vita”

Le infermiere e gli infermieri “sono coloro che passano più tempo a contatto con noi pazienti durante la degenza.

Svolgono una autentica missione, nel portare le medicazioni, nell’alleviare la sofferenza e nel dare una parola di speranza. Nel giorno della loro festa, e in tutti gli altri, va il nostro più sincero ringraziamento”.

Questo il tributo agli infermieri, che in occasione della Giornata internazionale a loro dedicata, arriva su Facebook dal compositore Giovanni Allevi, in cura per un mieloma.

 “Sono venuto da voi spaesato, impaurito che la mia vita fosse appesa a un filo, dopo aver fatto la scoperta che il mio corpo purtroppo non è eterno – spiega il compositore in un video, rivolgendosi proprio agli infermieri – eppure voi mi avete accolto amorevolmente. E allora si è sviluppato nel mio cuore un profondo senso di riconoscenza nei vostri confronti”. “E così -prosegue Allevi- accadeva che ogni volta che entrava dalla porta un’infermiera o un infermiere per portarmi un farmaco o un antidolorifico, io gli ponessi una domanda per me importantissima: ‘Ma ti rendi conto che mi stai salvando la vita’? Dopo una piccola perplessità iniziale ecco arrivare una risposta dall’umiltà disarmante: ‘Io faccio solo un piccolo pezzetto’. Io ribattevo che quel piccolo pezzetto unito agli altri ti salva la vita. Insomma, che lo vogliate o no portate avanti una missione importantissima. E noi pazienti ve ne siamo profondamente grati”.
   

“Il passo, poi, è stato breve – aggiunge il compositore – : ti salvava la vita non solo chi portava un farmaco importante, ma anche chi puliva il pavimento o rifaceva il letto o chi chiedeva cosa volessi mangiare a pranzo o cena. L’ottavo piano dell’Int, Istituto nazionale dei tumori, è il posto che ho frequentato di più. Per me non è un reparto, ma un luogo sacro, dove la vita si manifesta in tutta la sua autenticità. E tutto ciò che non è autentico crolla e non ha più senso”. “Oggi, che è il vostro giorno di festa – conclude Allevi – voglio che ci salutiamo con una piccola riflessione: sono un sostenitore della scienza e della ricerca scientifica, senza la quale non sarei qui a parlarvi. Ma sappiate che una parola di speranza e un sorriso sono potenti come un farmaco”. 

Infermieri inascoltati e sottopagati, la denuncia di Nursind
La coordinatrice in E-R attacca, così non c’è futuro

In occasione della Giornata internazionale dell’infermiere, che si celebra il 12 maggio in tutto il mondo, la coordinatrice regionale per l’Emilia-Romagna e segretaria territoriale del Nursind, il sindacato degli infermieri, Antonella Rodigliano denuncia ancora diversi problemi che la professione sta vivendo, tra precarietà, abbandoni, stipendi bassi, turni massacranti, rischi per la salute e la sicurezza.

“Come ribadiamo da sempre, gli infermieri sono dei pilastri per la nostra sanità; tuttavia, in questo momento non riceviamo nessun tipo di supporto, né politico, né da parte delle aziende”, attacca. Ricordando il lavoro svolto dalla categoria durante l’emergenza Covid, Rodigliano sottolinea che ne “è seguito solo il riconoscimento a parole ma nella sostanza nulla è cambiato.

“Tanti slogan e pochi interventi concreti, sia a livello nazionale che regionale. Non solo: adesso ci ritroviamo dei modelli riorganizzativi senza futuro per questa categoria, sempre meno ascoltata e con carichi e competenze che aumentano, ma a costo zero. I tempi di vita sono sempre meno concilianti e lo stress correlato a lavoro dilaga. Per non parlare del crescente abbandono dei professionisti della sanità pubblica verso il privato”.

Dal punto di vista dei salari, “in Italia abbiamo gli stipendi più bassi di almeno 500 euro rispetto ai colleghi europei – prosegue – Sacrifici e professionalità meritano compensi più dignitosi, invece le risorse sono sempre meno e i contratti non tengono conto dell’inflazione e del costo della vita che aumenta. È anche per questo che la categoria diventa sempre meno attrattiva”. Tra le denunce anche quella “di clientelismo e nepotismo – insiste – È deplorevole che i meriti professionali siano spesso messi da parte a vantaggio di favoritismi e connessioni personali”. Non solo critiche quelle lanciate dal sindacato ma anche uno sguardo propositivo al futuro dell’infermiere che dovrebbe essere “sempre più autonomo, specializzato come i medici e con competenze avanzate, compresa la possibilità di prescrivere farmaci – conclude – Un infermiere in grado di prendersi cura a 360 gradi del paziente, fino alla dimissione”.

In Italia mancano 65.000 infermieri ma pochi si laureano
In Italia ricevono i compensi fra i più bassi in Europa

“Mancano 65.000 infermieri in Italia e di questi almeno 20.000 sono gli infermieri di famiglia e di comunità, previsti dagli standard previsti dal PNRR per il riordino dell’assistenza sanitaria territoriale. Ma ne mancano anche negli ospedali, nei triage, nelle RSA e negli hospice”. Lo spiega all’ANSA Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini degli Infermieri, in occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere che si celebra il 12 maggio. Sono circa 456.000 gli infermieri iscritti agli ordini e, di questi, oltre 280.300 sono assunti a tempo indeterminato.

Il paradosso, precisa Mangiacavalli, è che “negli ultimi due anni “sono aumentati i posti disponibili per il corso di laurea infermieristica ma in alcune università molti non sono stati assegnati. Questo accade perché si tratta di una laurea non attrattiva, per una professione poco remunerata e molto faticosa, con poche possibilità di carriera”. Gli infermieri in Italia ricevono i compensi tra i più bassi d’Europa e le condizioni di lavoro sono inadeguate sotto tutti gli aspetti: quasi il 60% degli dichiara, soprattutto dopo la pandemia, di non avere ancora accesso a supporti psicologici.

Quasi l’80% ha un percorso accademico post-base, mentre c’è la necessità di maggiori percorsi accademici per valorizzare le competenze. Per questo, chiede Fnopi, “serve un percorso formativo clinico-specialistico che apra alla crescita professionale e renda più attrattiva la professione”. Anche di questo si discuterà, dal 12 al 14 maggio a Bergamo e Brescia, all’evento “Il talento degli infermieri”, che farà il punto sul presente e il futuro di questa figura. Momenti di riflessione si terranno nel luogo simbolo dell’emergenza pandemica, emergenza che ha messo ancora più in evidenza il ruolo dell’infermiere, grazie al rapporto di fiducia creato con gli assistiti, nei momenti più duri del Covid-19. “Arte e Scienza in evoluzione” è lo slogan scelto quest’anno dalla FNOPI per festeggiare il 12 maggio, giorno della nascita di Florence Nightingale, fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna. 

ANSA