Il Canton Ticino Vallese (Svizzera) punta ad assumere oltre 60 nuovi Infermieri per i prossimi due anni e, per far fronte alla carenza quasi cronica di personale nelle strutture sanitarie, avrebbe intenzione di investire oltre 7 milioni di franchi nel 2023, 15 milioni nel 2024 e 20 milioni nel 2025.
I fondi stanziati per l’anno in corso serviranno per aumentare innanzitutto gli stipendi del personale in servizio per arrivare a fargli guadagnare fino a 2000 franchi in più l’anno. Aumenteranno poi le indennità notturne, indennità di fine settimana e dei festivi. Il resto, spalmato nei prossimi due anni, andrà a far fronte alle nuove assunzioni (stimate in oltre 60 Infermieri) che andranno a garantire un rapporto di 1:5 con i pazienti in tutte le strutture sanitarie della zona.
In un comunicato stampa rilasciato dal governo del Vallese si legge: “molti infermieri lasciano la professione prematuramente. In questo contesto di carenza, osservato sia a livello cantonale che nazionale ed evidenziato dalla pandemia di Covid-19 e dalla crescente complessità delle situazioni assistenziali, il Consiglio di Stato ha deciso di adottare importanti misure per migliorare le condizioni del personale infermieristico“.
Insomma, le manovre adottate dagli Svizzeri non hanno nulla a che vedere con quelle adottate in Italia dal Ministro della Salute (assunzione di Infermieri indiani, ndr) che, purtroppo, sembra non aver capito il nocciolo della situazione italiana e di carenza cronica in netto peggioramento rispetto agli anni scorsi.
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