Padova, gli Infermieri lasciano il lavoro per fare gli operai e i commessi: “Carichi insostenibili”

E’ ormai da anni che si sente parlare di difficoltà nell’assunzione di Infermieri e personale sanitario all’interno degli ospedali pubblici, nelle strutture private e nelle RSA. Una situazione che, nel corso degli ultimi mesi, sembra diventare sempre più importante e non risparmia né gli Infermieri né gli OSS. In tantissimi decidono di abbandonare il lavoro a tempo indeterminato per intraprendere una strada lavorativa diversa e, di questi, tutti sono soddisfatti della nuova occupazione. Ma non è tutto. Tanti altri decidono di emigrare all’estero e/o in Svizzera dove le condizioni di lavoro sono ottimali e gli stipendi sono commisurati alle responsabilità.

E’ questa la situazione che viviamo quotidianamente in Italia e che, recentemente, è stata messa in evidenza grazie alla manifestazione organizzata da diverse sigle sindacali, tutte con lo slogan: “Difendiamo la sanità pubblica“. A questa manifestazione hanno preso parte non solo i medici ma anche gli Infermieri e gli OSS degli Ospedali pubblici.

Ormai i giovani colleghi appena ottengono la specializzazione vanno a lavorare nel privato, per le cooperative o all’estero, dove possono contare su retribuzioni doppie se non triple rispetto agli stipendi nel pubblico e su orari di lavoro umani. E sono più gratificati dal punto di vista della carriera. Ecco perché i concorsi vanno deserti, soprattutto per i reparti di emergenza-urgenza, dove gli infermieri durano pochi mesi, poi chiedono il trasferimento. E lo stesso fenomeno comincia a emergere nelle Medicine e nelle Chirurgie, i reparti più affollati dai pazienti in arrivo ai Pronto Soccorso” ha spiegato Giovanni Leoni, segretario della Cimo Veneto.

Lorella Vidori del sindacato Nursind Up, in un intervento ha affermato, a proposito degli Infermieri: “Ne mancano 8mila nel Veneto. Dovrebbero essercene uno ogni otto pazienti e invece il rapporto è di 1 a 15/20, quindi i carichi di lavoro sono insopportabili, anche perché l’età media è di 47 anni. E così tanti si licenziano, preferendo passare al privato o cambiare lavoro: vanno a fare gli operai nelle occhialerie del Bellunese, i commessi, gli assistenti agli anziani. Guadagnano di più e finalmente hanno un orario di lavoro definito, non infinito“.