Giacomo Poretti, del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, ha riempito il Sacro Monte con il suo spettacolo autobiografico “Chiedimi se sono di turno” in cui racconta il suo trascorso in Ospedale.
In molti non lo sanno ma, Poretti, prima di diventare attore e comico, ha avuto un trascorso di ben 11 anni come Infermiere. Nel suo spettacolo racconta di diversi aneddoti del lavoro dell’Infermiere pubblicati anche nel suo libro “Turno di Notte – storia tragicomica di un Infermiere che avrebbe voluto fare altro”.
Partito dai bagni degli ospedali racconta, con leggerezza e con comicità , di come abbia fatto ad arrivare alla scrivania del coordinatore (che lui chiama “caposala”) con la sicurezza di avere sempre a disposizione due amici fidati: il pappagallo e la scopa.
Ed è proprio qui che anche Giacomo Poretti è ricaduto in quello che cerchiamo di combattere da diversi anni, il demansionamento. Nella scena costruita per la sua esibizione, infatti, ci accorgiamo della presenza di innumerevoli pappagalli come se fossero lo strumento principale con il quale l’infermiere svolge il proprio lavoro.
Poretti, a proposito proprio del pappagallo, afferma quanto sia la strumento detestato da tutti in ospedale ma, tramite il quale, si può entrare in contatto con le paure, le preoccupazioni, l’intimità degli utenti che si curano.
Che si tratti di Littizetto 2.0. Cosa ne pensate?
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