Gestione del pz traumatizzato in ambiente extra-ospedaliero ed intra-ospedaliero: applicativo unificato, si o no?

In situazioni di emergenza, più volte la letteratura ha evidenziato come il lavoro in team e l’adozione del concetto di (CRM) Crisis Resource Management siano essenziali per l’outcome del paziente e per ridurre gli errori dovuti a fattori umani (Rall et al., 2015). L’uso di un processo mnemonico standardizzato come l’ABCDE migliora l’aderenza e il flusso di lavoro durante l’approccio al trauma e la possibilità di sopravvivenza per i pazienti più gravemente compromessi (Costa et al., 2017).

L’intervento del personale sanitario incide fortemente sulla prognosi del paziente e per questo i traumi in emergenza sono situazioni in cui lo stress, l’ansia e il carico di lavoro possono rendere più difficile la comunicazione. Queste condizioni si riscontrano tra le dinamiche dei vari membri del team, dove spesso ricorre la paura di fallire nella corretta gestione del paziente; pertanto, troviamo in letteratura diversi studi inerenti le “non technical skills” e di come queste devono essere implementante nei comportamenti e nelle relazioni interpersonali (Cappello et al., 2013).

Inoltre, è stato riscontrato che una leadership efficace che utilizza un approccio standardizzato durante la rianimazione del trauma si ripercuote in maniera positiva sul completamento del compito e sul funzionamento generale del trauma team.

CONTESTUALIZZAZIONE DEL PERCORSO DI MIGLIORAMENTO

La frequenza e l’impatto dell’evento traumatico richiedono un tempestivo e mirato trattamento con l’obiettivo di ridurre la mortalità e gli esiti invalidanti associati alle lesioni che conseguono ad esso. Tra gli elementi fondamentali per la corretta gestione del paziente traumatizzato, troviamo il fattore tempo, la qualità degli interventi erogati e la centralizzazione in strutture ospedaliere specializzate, definite centri Hub. Tale gestione consiste in una rapida valutazione primaria inerente l’attività respiratoria, circolatoria e neurologica, con simultanea identificazione di condizioni pericolose per la sopravvivenza ed immediata attivazione di misure appropriate e procedure di rianimazione (American College of Surgeons, 2018). Tutti questi passaggi devono essere eseguiti rapidamente ed efficacemente al fine di minimizzare il tempo speso sulla scena per trasportare il paziente nel giusto presidio ospedaliero.

Altra variabile che può influire in modo significativo sull’evento traumatico, nonché la buona prognosi del paziente, è caratterizzato dall’emotività degli operatori sanitari coinvolti nel soccorso; la gestione di tali pazienti e tali situazioni è spesso influenzata da sentimenti predominanti quali ansia, frenesia e talvolta incertezza. Anche il professionista più esperto, in condizioni di forte stress, può reagire in modo inaspettato trovandosi in condizioni di vuota memoria, di freeze o andando incontro ad errori di tipo cognitivo come quelli precedentemente descritti. Per tale motivo sono innanzitutto importanti le conoscenze, l’addestramento degli operatori e l’utilizzo di protocolli ma anche la fruizione di strumenti mnemonici, supporti cartacei/informatici, ideati e utilizzati come supporto e guida all’operatore per una gestione prioritaria e completa del paziente traumatizzato, nonché la riduzione al minimo di fattori esterni con un’influenza negativa sulla buona riuscita dell’intervento di soccorso.

Questo tema viene affrontato anche da alcuni studi, nei quali si evince che lo strumento mnemonico ABCDE può migliorare la qualità dell’assistenza e l’implementazione può essere accelerata attraverso strumenti informatizzati, corsi di formazione e feedback sulle prestazioni. Un limite consiste nel fatto che alcune volte i corsi di formazione soddisfano sì le aspettative dei partecipanti aumentando la sicurezza soggettiva, ma non hanno il potere di mantenere le conoscenze nel lungo periodo (Häske et al., 2017). L’uso di un processo mnemonico standardizzato come l’ABCDE, reso fruibile in forma digitalizzata e sotto forma di App, può migliorare l’aderenza e il flusso di lavoro durante l’approccio al trauma con un aumento della possibilità di sopravvivenza per i pazienti gravemente compromessi (Costa et al., 2017).

In letteratura troviamo come l’utilizzo di App è sempre più efficace per la gestione soddisfacente delle malattie croniche come il diabete (Jeffrey et al., 2019), per il monitoraggio delle ustioni da parte del personale sanitario (Wallis et al., 2016) e per tracciare i pazienti con insufficienza renale cronica sottoposti a terapia dialitica attraverso l’inserimento di alcuni dati sanitari personali come i parametri, alcuni sintomi al fine di programmare degli obiettivi settimanali condivisi con tutta l’equipe (Markossian et al., 2021). Infine le App sono state maggiormente implementate per supportare gli operatori nei momenti di handover anche grazie a strumenti standardizzati come il metodo SBAR, che è l’acronimo di Situation-Background-Assesment-Recommendation (Panesar et al., 2014).

OBIETTIVI DEL PROGETTO

L’obiettivo di questo progetto è di creare uno strumento unificato rivolto agli operatori sanitari, attraverso l’analisi dei principali manuali sulla gestione del trauma che funga da supporto nella gestione del paziente traumatizzato in ambito extraospedaliero e nella prima fase intraospedaliera.

Nello specifico, sono state create delle flow charts che costituiscano la base per la creazione futura di un’App da utilizzare come check list interattiva durante l’intervento, reale e/o in didattica, e post-intervento per ripercorrere il lavoro svolto e la cui revisione finale nei vari passaggi e interventi attuati, possa essere utilizzata per l’handover tra extra ed intraospedaliero o struttura specialistica a cui il paziente traumatizzato è destinato ad essere trattato e centralizzato.

Tutto ciò al fine di agire con un approccio standardizzato, completo e corretto alla situazione che abbiamo davanti nonchè contrastare o ridurre al minimo l’errore umano che si può manifestare con fenomeni quali freeze ed errori di fissazione a cui gli operatori impiegati in setting di emergenza sono altamente soggetti ogni giorno.

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