Incentivi a chi vuole lavorare in Pronto Soccorso: le proposte dei sindacati

Una situazione cronica quella dei Pronto Soccorso italiani, tanto che in Friuli Venezia Giulia stanno pensando a dei provvedimenti particolarmente importanti per attirare professionisti sanitari, specie Infermieri e OSS. Tra le tante proposte, in questi giorni, è stato posto l’accento su una serie di incentivi, tra cui un’indennità specifica.

Mancano infermieri, mancano oss, e anche l’assistenza è sempre più difficile. Come denunciano i sindacati Uil FPL e Nursind, è sempre più critica la situazione del pronto soccorso di Udine. Negli ultimi mesi l’azienda sanitaria ha dovuto coprire i buchi d’organico attivando mobilità d”urgenza da altri servizi, cioè attingendo al 118 di Cividale per avere due figure in più all’hub di Udine. 

Una scelta emergenziale che, ricordano le due sigle, può durare al massimo 30 giorni nell’anno solare. Hanno chiesto così un incontro alla direzione per discutere della situazione e proporre diverse soluzioni.

“Abbiamo ribadito un concetto preciso, spiega Afrim Casilli, segretario regionale el Nursind di Udine. Dobbiamo fare una riprogrammazione di tutta quella che è la struttura, soprattutto incentivare chi dà la disponibilità di lavorare in pronto soccorso”.

Se si guardano i numeri, Udine vede 26 addetti a fronte di 65mila ingressi annui, mentre all’ospedale triestino di Cattinara, per fare un confronto regionale, sono 76 per 50mila. 

Per Giacomo Toni, segretario regionale Uil FPL, “è indispensabile che l’azienda proceda con la massima urgenza per reclutare nuovo personale infermieristico. Chiederemo anche che l’azienda si impegni a valorizzare il personale impiegato nella copertura dei turni aggiuntivi”. 

E’ solo grazie alla loro abnegazione che, sottolineano, si è riusciti a mantenere il servizio nonostante organici frammentati e al di sotto degli standard nazionali. 

A stretto giro è arrivata la risposta del direttore generale dei servizi socio sanitari dell’Asufc, Denis Caporale che condivide sostanzialmente i rilievi mossi dai sindacati: quello della mobilità d’emergenza è uno strumento che non vorrebbero usare più. Inoltre valuta di estendere ad altre figure la possibilità di operare nel pronto soccorso, con un aumento dei compensi attingendo ai fondi di bilancio aziendale.

Tratto da Servizio RaiNews TGR FVG