Riceviamo e pubblichiamo lo spunto di una collega del Pronto Soccorso di Rieti che è preoccupata delle possibili modifiche che sono state proposte dalla Direzione Aziendale in merito all’orario di lavoro. Preoccupazioni che sono state confermate anche dal sindacato infermieristico Nursind Rieti in una nota indirizzata all’Azienda stessa.
La collega ci ha spiegato che, al Pronto Soccorso di Rieti, l’Azienda aveva stabilito una turnazione su 12 ore, quindi 8-20 per il turno di “mattina” e 20-8 per quello notturno, in modo da garantire una continuità assistenziale in quanto lo stesso turno viene seguito anche dai medici in servizio. Ciò comportava prendere le consegne medico ed infermieristiche insieme, avendo chiaro l’iter del paziente in visita fino al ricovero, ed i pazienti in attesa di essere visitati venivano seguiti allo stesso modo appena presi in carico.
Dal 1° Ottobre 2023, l’Azienda, vuole adeguarsi alla turnazione standard, ossia 7/14, 14/21, 21/7 per il turno notturno. In questo modo si perderebbe la continuità assistenziale, garantendo il rispetto dell’orario di lavoro e del riposo tra un turno e l’altro.
Il Nursind Rieti ha preso subito a cuore la questione e, come dicevamo in precedenza, in una nota ha elencato le motivazioni dietro le quali il personale in servizio preferirebbe continuare con l’articolazione dell’orario di lavoro su 12 ore:
- conciliazione dei tempi di vita e di lavoro in quanto l’espletamento del turno sulle 12 ore o 12:50 garantisce agli operatori un’ottima gestione e conciliazione della vita lavorativa (ivi comprese le pronte disponibilità ) con quella personale o familiare, in quanto prevede dopo un turno diurno, a cui segue il turno notturno, lo smontante notte seguito da 2 giorni di riposo consecutivi;
- ottimizzazione delle risorse umane;
- tale turnazione consente al dipendente di essere maggiormente slegato dalle logiche “dell’orario”, consentendo ad esso una gestione più flessibile dell’assistenza la cui diretta conseguenza è una migliore presa in carico e migliore gestione delle problematiche dei pazienti;
- impatto positivo che questo tipo di turnazione ha sulla “presa in carico globale” nella gestione dei pazienti e del lavoro;
- minor disagio e rischio per il personale domiciliato lontano dalla sede di lavoro;
- riduzione del rischio di contagio da SARS Covid-19.
Queste le motivazioni espresse dal sindacato. Si attende una risposta ufficiale dell’Azienda.
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