Samuele: “Resto in Inghilterra, lavoro meglio e mi pagano di più”

Infermieri che decidono di lavorare come frontalieri in Svizzera, infermieri che, invece, decidono di licenziarsi dal pubblico per lavorare come liberi professionisti e altri che invece decidono di trasferirsi definitivamente all’estero.

Tra quest’ultimi c’è anche Samuele Boschi, un collega che nel lontano 2015 ha deciso di lasciare l’Italia per spostarsi in Inghilterra per un anno ma, da allora, in Italia ci è tornato solo per fare le ferie. Nell’intervista realizzata da “Il Resto del Carlino” si dice assolutamente soddisfatto della scelta fatta anni fa, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista della crescita professionale.

Samuele, infatti, è diventato un infermiere di pratica avanzata (Advanced Clinical Practioner), percorso che gli è stato proposto tramite un Master, economicamente sostenuto dall’ospedale in cui lavorava che gli ha fornito addirittura i testi sui quali studiare. E così Samuele prende in carico i pazienti, ne decide il piano terapeutico e gli prescrive i farmaci. Una figura che in Italia sarebbe quasi eresia introdurre!

Samuele lavora all’University Hospital of Leicester e, nello specifico, al Glenfield Hospital, un ospedale per malattie cardiovascolari e respiratorie. Nell’intervista afferma: “dopo un anno mi hanno mandato a fare tre anni di master universitario e ora sono Advanced clinical practioner, una figura che non esiste in Italia. Praticamente sono indipendente, faccio il giro visita, prescrivo farmaci, decido le terapie. Ovviamente devo confrontarmi con lo specialista ma fondamentalmente mi prendo in carico i pazienti. E’ un lavoro equivalente al medico ma con dei limiti.

Qui puntano molto sul fatto di valorizzare il dipendente, cercare di farlo progredire nella sua carriera. Incoraggiano a fare corsi, spesso pagati dagli ospedali: anche per me è stato così. Per quanto riguarda lo stipendio all’inizio ero sulle 1400 sterline, che potevano arrivare a 1600, ossia circa 2 mila euro, in base ai turni. Ora sono sopra le 2200-2300 sterline. In Italia penso che neanche con gli scatti di anzianità ci potrei arrivare”.

In relazione ai turni, invece, ci sono delle sostanziali differenze rispetto alla classica turnazione italiana: “qui funziona che la maggior parte degli infermieri fa turni di 12 ore, per 37 ore e mezzo settimanali. Quindi tu fai 3 turni a settimana che possono essere di mattina, poi hai lo smonto e due o anche tre giorni di riposo. Io lavoro a turni fissi, faccio lunedì, mercoledì e venerdì e gli altri giorni sono a casa“.