L’allarme lanciato dal sindacato Infermieristico Nursind e un monito per l’assunzione di unità infermieristiche dalle graduatorie. In Toscana mancherebbero oltre 5 mila unità infermieristiche, che vanno ad aggiungersi alle oltre 60 mila delle altre regioni italiane. Una carenza ormai diventata una voragine con il passare degli anni e che, ad oggi, non vede una soluzione.
Tra le soluzioni proposte al problema quella che appare, ad oggi, la più “semplice” è quella proposta dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha promesso assunzioni di Infermieri dall’India. Una soluzione che ai molti non sembra idonea a coprire le carenze.
L’allarme nella regione Toscana è stato lanciato dal segretario regionale del Nursind, Giampaolo Giannoni che in un’intervista ha affermato: “Come organizzazione sindacale stiamo facendo pressioni a tutti i livelli affinché le anacronistiche normative nazionali sui tetti di spesa che riguardano il personale vengano riviste. Intanto, a livello toscano, la Regione la smetta con questo immobilismo e autorizzi le aziende sanitarie a finalizzare le assunzioni del personale, che attualmente vengono centellinate.
Il personale si trova da troppo tempo sotto stress. In un quadro ovunque complesso, la situazione più difficile è forse quella che si registra nell’Asl Toscana Centro, dove almeno fino alla fine dell’anno non sono state previste né autorizzate assunzioni di infermieri. Di fatto, all’interno di questa azienda sanitaria, non c’è un presidio ospedaliero né un reparto nel quale le dotazioni organiche siano in linea con quanto previsto e spesso non vengono rinnovati neppure gli interinali, che potrebbero dare un po’ di respiro al personale.
Se, a livello nazionale, l’unico rimedio pensato dal governo per arginare questa situazione disastrosa è la detassazione degli straordinari, è del tutto evidente che a Roma non si ha la benché minima contezza della complessità della questione che riguarda la professione infermieristica“.
E, a queste difficoltà presenti ormai da tempo, si aggiunge anche quella della poca appetibilità della professione, tanto che quest’anno il corso di laurea in Infermieristica ha subito un calo delle iscrizioni di circa l’11%. Numeri davvero molto preoccupanti.
Giannoni conclude: “tutti aspetti che non possono che preoccuparci soprattutto in prospettiva, quando a questa scarsità di ‘forze fresche’ si affiancherà il pensionamento di quanti usciranno dal mondo del lavoro per raggiunti limiti di età . Non è allarmismo dire che all’orizzonte si prospetta una tempesta perfetta”.