Il Ministro della Salute è tornato sul discorso infermieri e sulla difficoltà di reperirne in Italia. Carenza che ormai è diventata insostenibile, tant’è che se ne stanno assumendo già diverse unità dall’India grazie ad un accordo. Nel suo intervento alla Camera, Schillaci ha affermato: “Nell’ambito della prossima Legge di Bilancio, sarà mio impegno provvedere al reperimento di apposite e adeguate risorse per finanziare ulteriori strumenti incentivanti per il personale. Assicuro che questo ministero ha avviato tutti i necessari approfondimenti tecnici per individuare le misure più opportune nell’ambito degli istituti normativi e contrattuali vigenti, fermo restando che le stesse dovranno essere concertate con il Mef.
Sin dal mio insediamento ho ritenuto indispensabile porre in essere ogni azione necessaria ad aumentare i fondi destinati al Ssn, abbattere le liste di attesa e contrastare la carenza di personale. Le misure di contenimento della spesa di personale adottate negli ultimi anni, in particolare i vincoli assunzionali, hanno determinato una significativa riduzione del personale del Servizio sanitario nazionale. La pandemia ha ulteriormente acuito le difficoltà, anche se i dati più recenti mostrano un incremento dei rapporti di lavoro subordinato nella sanità pubblica.
Risulta difficile rinforzare il personale anche in ragione della scarsa attrattività del servizio pubblico, con la preoccupante conseguenza che spesso i concorsi non consentono la copertura dei posti per carenza di aspiranti, soprattutto nei settori dell’emergenza-urgenza, anestesia, terapia intensiva, ostetricia e ginecologia. Nella consapevolezza della necessità di interventi strutturali, con le risorse necessarie e migliorando l’organizzazione dei servizi per far tornare il servizio pubblico più attrattivo per i giovani, abbiamo adottato misure per potenziare gli organici delle strutture e migliorare le condizioni di lavoro. Queste misure sono confluite nella vigente Legge di Bilancio nonché nel decreto legge 34, per incrementare le remunerazioni del personale dell’emergenza-urgenza e contrastare l’indiscriminato uso dei cosiddetti ‘medici a gettone’.
Mi sono adoperato anche per limitare il fenomeno delle dimissioni del personale sanitario dagli enti del servizio pubblico e per reinternalizzare i servizi appaltati. Confermo di aver più volte dichiarato che tutti i professionisti del servizio sanitario pubblico debbano essere valorizzati, anche economicamente. Non rifaremo gli errori di chi ci ha preceduto. Non parleremo di aumento di fondi senza chiedere specifici impegni alle Regioni, soprattutto a quelle che troppo spesso e in troppi casi, li hanno gestiti male. Non parleremo di medici e infermieri eroi come semplice slogan ma lavoriamo per avere più assunzioni e stipendi più alti“.