Nursing UP conferma lo stato di mobilitazione organizzato su tutto il territorio italiano per protestare contro la Legge di Bilancio e, in particolare, contro la nuova normativa sulle pensioni.
Nel comunicato stampa ufficiale si legge: “Cari colleghi, in questi giorni leggiamo di organizzazioni sindacali che intenderebbero lottare per i lavoratori, semplicemente limitandosi a proclamare stati di agitazione o scioperi.
E’ evidente che gli scioperi proclamati in questo momento, con le regole che impongono di garantire i livelli minimi essenziali, sono destinati a non produrre alcun effetto concreto, ma solo a pesare economicamente nelle tasche degli interessati. Cosa diversa sono le mobilitazioni di massa , strumenti di lotta che Nursing Up ha deciso di intraprendere su tutto il territorio nazionale, secondo una strategia di coordinamento integrato tra territorio e strutture sindacali centrali.
Attraverso lo strumento delle manifestazioni , dei sit in e dei flash mob, agiremo su 2 leve:
la prima , è quella di rendere plastico il malcontento dei professionisti agli occhi della politica, alla quale arriverà , anche attraverso i media, lo stato del reale malcontento negli ospedali e nelle strutture sanitarie .
La seconda leva,  mira al coinvolgimento diretto della cittadinanza e delle istituzioni locali. Infatti, con le nostre mobilitazioni territoriali , attiveremo un percorso di sinergia tra più istituzioni regionali e centrali. Nella sostanza , ad ogni mobilitazione regionale daremo impulso alle nostre contestazioni , chiedendo ai Prefetti di agire , in qualità di rappresentanti del Governo, sui governi regionali , sulla Presidenza del Consiglio e sul Comitato di Settore, per ottenere risposte chiare e precise alle nostre richieste di valorizzazione delle professionalità infermieristiche e di quelle ex legge 43/2006.
Con questa strategia abbiamo già ottenuto importanti riscontri, che tuttavia abbiamo bisogno di vedere trasformati in atti concreti, prima di darne contezza.
Sulla problematica pensioni, informiamo che, dopo le denunce pubbliche del Nursing Up, le mobilitazioni e le manifestazioni degli ultimi giorni sul territorio nazionale, dalla Sotto Segreteria di Stato del Senatore Durigon ci hanno dato indicazioni, proprio ieri e per le vie brevi (confermate stamane anche da fonti vicine al Ministro della Salute), del fatto che la volontà politica, che fino a prima delle nostre mobilitazioni, prendeva in considerazione solo i medici, si è ora trasformata nell’intento di “non fare  differenze di trattamento tra medici, infermieri, ostetriche e altri professionisti dell’assistenza”.
Se ciò sarà confermato, ci troveremo certamente di fronte ad un primo nostro importante ed indiscutibile risultato. Bisognerà tuttavia, capire se le nuove norme che saranno decise per i medici possano andare bene o meno anche per noi altri, perché se da un lato accoglieremmo con favore una modifica che escluda medici, infermieri e professioni sanitarie ex legge 43, dai destinatari dell’art 33) della legge di bilancio (norma taglia pensioni), dall’altro contesteremmo fortemente eventuali modifiche fantasiose, che continuassero a limitare, in qualche modo, i diritti acquisiti dai professionisti che rappresentiamo.
Insomma, come sindacato, abbiamo accolto le rassicurazioni giunte da parte del Sottosegretario al Lavoro Durigon , peraltro confermate in mattinata anche da fonti vicine al Ministro della Salute,  ma restano ancora dei dubbi su come il Governo intende portare avanti le rassicurazioni a noi espresse. Per questo, restiamo nella massima allerta , in attesa di vedere gli epiloghi fattuali delle rassicurazioni ricevute.
ORA VOGLIAMO VEDERE I FATTI!
Intanto, nel silenzio di quei sindacati che ritengono di aver fatto il massimo possibile semplicemente proclamando stati di agitazione o scioperi destinati ad infrangersi contro le norme sui servizi pubblici essenziali, noi abbiamo scelto di urlare con tutta la nostra rabbia , dando ulteriore impulso alle mobilitazioni già programmate.
Dal giorno 14 novembre saranno resi noti gli elenchi delle località in cui si terranno le manifestazioni sul territorio nazionale. I dirigenti sindacali di ogni livello territoriale, potranno contattare i propri responsabili regionali e provinciali per i dettagli di competenza.
E’ ora che le promesse e gli impegni verbali della politica si traducano in realtà ”!