La situazione che va avanti da mesi all’interno dell’Ospedale Ramazzini di Carpi è a dir poco stupefacente: gli infermieri e gli altri operatori sono costretti a mettersi in malattia per riposarsi in quanto non vengono corrisposti giorni di ferie per la carenza cronica di personale. E, tra loro, qualcuno ha deciso di non rientrare più a lavoro, causando ulteriori disagi e provando a far sentire la propria voce per cambiare la situazione in meglio.
La denuncia arriva dal sindacato infermieristico FIALS ed è affidata alle parole di Giuseppina Parente, la responsabile provinciale. In un’intervista rilasciata al quotidiano Gazzetta di Modena, ha affermato: “Abbiamo chiesto spiegazioni alla dirigenza della struttura perché i dipendenti lamentano pessime condizioni. Per quanto riguarda gli infermieri, ad esempio, ne mancano otto rispetto al numero previsto, ed è quindi comprensibile che i pochi operatori presenti debbano fare straordinari su straordinari, non riuscendo a fruire dei giorni di ferie.
Se da un lato mancano professionisti, dall’altro i medici pagati a gettone svolgono attività perlopiù inadeguate a cui devono sopperire gli infermieri, i quali versano in pessime condizioni fisiche e mentali. Chiediamo maggiori investimenti. L’assessore alla Sanità della Regione Donini sta affrontando in modo non adeguato questa emergenza, e la sanità pubblica è al collasso.
Abbiamo chiesto ai dirigenti dettagli sul numero di rientri, di coperture effettuate, sui doppi turni, sulle richieste di malattie e sulla situazione in cui versa il parco mezzi. In aggiunta, abbiamo previsto per il 6 dicembre una riunione, a livello locale, a Carpi, con i professionisti del bacino sanitario modenese. Il giorno successivo faremo uno sciopero di 24 ore sempre a livello provinciale, dalle 7 di mattino del 7 dicembre fino alla giornata seguente”.