Nelle ultime settimane la Norvegia, come altri paesi europei ed extra europei, ha assunto diverse unità infermieristiche dall’Italia, tant’è che la carenza di infermieri diventa sempre più importante nel nostro paese.
E, per questi motivi, proprio in Italia, si è creato lo stesso meccanismo, tanto che il Ministro della Salute, Schillaci, sta cercando di assumere personale dall’estero, guardando all’India e al Sud – America. Alle già note Arabia Saudita, Inghilterra, Svizzera e Belgio si sta aggiungendo, nell’ultimo periodo, anche la Norvegia.
Il Corriere della Sera ha intervistato due giovani infermieri italiani, Giulia e Michele, che sono emigrati in Norvegia e hanno deciso di raccontare la loro esperienza. Mentre Giulia si è trasferita nel paese scandinavo da oltre 5 anni, per Michele sono soltanto pochi mesi ma entrambi si ritengono molto soddisfatti dello stipendio e del riconoscimento professionale della figura dell’infermiere in Norvegia.
Si dicono ancora sorpresi dai benefits che gli vengono riconosciuti. Nell’intervista è proprio Giulia a parlarne: “Ad oggi lavoro a tempo indeterminato e l’agenzia che mi ha contrattualizzata mi paga i voli da e per l’Italia. Gli inizi non sono stati facili, soprattutto per la lingua. Prima di trasferirmi , ho frequentato un corso intensivo di norvegese . Ma per quanto avevi le basi, dalla teoria alla pratica è stato un casino. Infatti all’inizio mi hanno utilizzata come Oss (operatore socio sanitario), con meno responsabilità .
Lo stipendio di media è di 320 corone norvegesi l’ora, ovvero 27,40 euro l’ora . Nel mese di luglio, per esempio, ho lavorato 20 giorni in totale per 5700 euro lordi, 3380 euro netti. E nel conteggio mancano straordinari e notti, che non faccio. Altrimenti sarebbero molti di più. C’è anche un bonus estivo per chi lavora da giugno ad agosto: sono 250 euro a settimana”.
Per quanto riguarda l’affitto e le bollette sono tutte pagate dall’Azienda che mette a disposizione una casa in condivisione in maniera del tutto gratuita. E, come se non bastasse, vengono pagati anche i voli da e per l’Italia. Quando invece si decide di andare in affitto l’Azienda ne pagherà la metà . Giulia, infatti, divide i 1000 euro d’affitto ogni mese proprio con l’Azienda. Un vantaggio da non poco conto.
“A livello professionale, qui c’è molto rispetto per la figura dell’infermiere, al contrario di quanto accade in Italia. Senza contare il lato economico: da quando sono qui spendo pochissimo e ho messo da parte una cifra enorme per me, 50 mila euro”.
Michele si è spostato in Norvegia solo da qualche mese ma è rimasto da subito sorpreso dall’ambiente e dal tipo di lavoro, dal riconoscimento economico e sociale della figura infermieristica e dai benefit che gli vengono garantiti. Sempre al Corriere della Sera ha affermato: “L’agenzia a cui mi sono rivolto è la Global Working che stava cercando infermieri. Ho fatto alcuni colloqui e li ho superati. Così mi hanno fatto fare un corso accelerato di Norvegese fino ad avere una padronanza minima. A novembre 2022 mi ero già trasferito qui . L’offerta mi ha convinto subito: contratto a tempo indeterminato, alloggio gratuito, bollette pagate, bonus di 1000 euro annuali per i voli, e l’auto in uso (con rimborso del carburante) per gli spostamenti da una struttura all’altra.
Non ho mai preso finora meno di tremila euro in un mese. E con il fatto che molte spese sono pagate, riesco a mettere anche soldi da parte. Cosa che in Italia con 1600 euro di stipendio, mi era davvero difficile”. E, sul tornare in Italia, ha affermato: “Assolutamente no. Non ci penso nemmeno. Molti mi dicono: sì però lì fa freddo ed è sempre buio. Io rispondo che qui si vive benissimo, ho tanti amici e le condizioni di lavoro sono eccezionali. Consiglio a tutti i giovani di fare questa esperienza”.