Un infermiere in servizio presso l’elisoccorso in Trentino Alto Adige sarebbe stato sospeso perché “non in grado di produrre la documentazione richiesta” dal medico competente per il rinnovo dell’idoneità lavorativa. E’ il sindacato CGIL a denunciare l’accaduto.
Nonostante si fosse attivato in tempo per l’esecuzione degli esami prescritti, l’azienda ha comunque ritenuto opportuno sospenderlo finché la documentazione non sarà completa. In una nota, il sindacato, ha affermato: “La recente rilevazione Agenas certifica, a tal proposito le costanti difficoltà soprattutto per gli esami radiologici Tac, cardiologia e ortopedia. Se tutto ciò è motivo di allarme per le conseguenze sulla salute dei cittadini in termini di prevenzione e sui carichi di lavoro sul personale del tutto insufficiente ai fabbisogni di salute sul territorio, è maggiormente inaccettabile quando si traduce in motivo di sospensione dal servizio per lo stesso personale sanitario che deve documentare, con appositi accertamenti sanitari prescritti dal medico competente, la propria idoneità per esercitare le attività”.
Il sindacato ovviamente si sarebbe già attivato sia per tutelare il lavoratore ma soprattutto per chiedere all’Azienda i motivi che l’avrebbero spinta a sospendere il collega, nonostante ci sia una situazione di carenza sempre più importante. “Si tratta di una situazione tanto paradossale quanto inaccettabile, che determina due conseguenze immediate, il danno per il lavoratore che non può svolgere il servizio di elisoccorso (addetto, in questa fase di attesa, al servizio di centrale operativa), ma anche per il servizio stesso, che perde una unità tra le 17 previste, un professionista essenziale per i servizi di emergenza.
Sta di fatto che il professionista è stato costretto a prenotarsi una visita privata, con l’incognita dei costi a suo carico, per accorciare i tempi di attesa e poter riprendere al più presto il proprio lavoro. Vanno trovate soluzioni urgenti, perché al di là della questione specifica, garantire i tempi necessari per gli accertamenti sanitari di idoneità al servizio sanitario dovrebbe essere un imperativo dell’Azienda, in una stagione oggettivamente caratterizzata dalla carenza di personale, che andrebbe per questo supportato e non abbandonato a se stesso. Anche queste sono leve concrete di attrattività del sistema”.