Via libera definitivo dal Senato, dopo l’approvazione della Camera, alla nuova legge sull’oblio oncologico.
Il testo è il risultato del lavoro di sintesi e di unificazione di nove proposte di legge presentate da vari partiti e dal CNEL. La nuova legge sancisce il diritto all’oblio oncologico, il diritto di non fare menzione della passata malattia, trascorso un congruo periodo di tempo dalle terapie, semplicemente perché non è più rilevante. Il periodo in questione è stato identificato in dieci anni dal termine delle cure attive, senza episodi di recidiva, per gli adulti e cinque anni per i tumori insorti prima dei 21 anni d’età. Le stime dicono che in Italia saranno almeno un milione di persone a beneficiarne.
Questo diritto si applica, nei casi previsti dalla legge, non solo ai servizi finanziari ed assicurativi, ma anche al mondo del lavoro (compresi concorsi e formazione professionale, inserimenti, servizi, carriere e retribuzioni) e a quello delle adozioni e dell’affidamento di minori. Si specifica inoltre che «il Garante per la protezione dei dati personali vigila sull’applicazione delle disposizioni di cui alla presente legge» e che entro tre mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, con decreto del Ministro della salute, sia definito «l’elenco delle eventuali patologie oncologiche per le quali si applicano termini inferiori rispetto a quelli previsti dagli articoli», ovvero diagnosi oncologiche per cui sia scientificamente fondato il riconoscimento dello status di “guariti” anche prima dei cinque o dei dieci anni previsti.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (pubblicati nel documento I numeri del cancro 2022) , in Italia, nel 2022, sono state stimate 390.700 (di cui 205.000 negli uomini e 185.700 nelle donne) nuove diagnosi di cancro, in aumento rispetto al dato 2020, anno in cui sono state 376.600 (di cui 194.700 negli uomini e 181.900 nelle donne).
La nuova legge vuole evitare quindi le discriminazioni nell’esercizio dei propri diritti delle persone guarite, in particolare con riferimento all’accesso a servizi finanziari, bancari e assicurativi, rimuovendo, ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione, gli ostacoli che limitano l’eguaglianza di questi soggetti la cui aspettativa di vita è aumentata, incluse le limitazioni all’accesso alle procedure di adozione di minori.
Il presidente AIIAO (Associazione Italiana Infermieri Area Oncologica) Rosario Caruso, subito dopo l’approvazione della legge ha dichiarato :”L’Italia fa un passo avanti verso la giustizia sociale con l’approvazione unanime della legge sul diritto all’oblio oncologico. Un importante risultato che fa fare al nostro Paese un grande passo avanti per risolvere discriminazioni contro i cittadini guariti dal cancro. Applaudiamo il Senato per questo passo avanti nella tutela dei diritti di chi ha sconfitto la malattia e ringraziamo AIOM per essere stata un vero pacemaker in questo percorso”.